Intanto nella regione francese della Vandea si danno da fare per ripristinare gli habitat adatti alla tortora. Lo fa sapere la Face (Federazione delle associazioni venatorie europee). I cambiamenti nell'agricoltura hanno determinato il declino di questa specie in Europa ed è necessaria un'azione di conservazione mirata da parte degli Stati membri. Gli agricoltori e i proprietari terrieri devono essere adeguatamente incentivati a creare un habitat adatto per la specie. Laddove tali misure sono disponibili, i cacciatori sono (e saranno) la chiave per conservare l'habitat e promuovere l'adozione da parte degli agricoltori negli sforzi di conservazione.
In 20 anni, 452.000 alberi e arbusti, finanziati dalla Federazione dei Cacciatori, sono stati piantati su 564 siti, 342 ettari di rimboschimento e 72,1 km di siepi. La comunità locoale dei cacciatori si è appassionata alla conservazione di questa specie ed è attivamente coinvolta nella sua conservazione da molti anni. La FACE ha selezionato con cura questo progetto per evidenziare gli importanti sforzi di conservazione messi in atto dalla comunità di cacciatori per la tortora. Ambienti naturali ricchi e la biodiversità che da essi dipende sono elementi essenziali per i cacciatori europei. Negli ultimi decenni, i paesaggi rurali e gli ambienti naturali si sono deteriorati a causa dei cambiamenti nell'uso del suolo. I cacciatori sono spesso i primi ad essere colpiti da questo deterioramento.
Nella regione della Vandea, lungo la costa occidentale della Francia, i cacciatori hanno iniziato a combattere il degrado delle loro foreste naturali. Per 20 anni hanno piantato nuova vegetazione ogni anno. Queste operazioni di restauro sono iniziate dopo un grande ciclone nel 1999 che ha devastato l'area. Anche se i cacciatori sono i più attivi conservazionisti per questa specie, fioccano le richieste dalla Commissione Europea per fermarne la caccia. Ci sono state riduzioni significative dei livelli di prelievo da quando è stato pubblicato il piano d'azione internazionale Tortora. L'interruzione della caccia porterebbe a una riduzione degli sforzi di conservazione da parte dei cacciatori e quindi sarebbe dannoso per la specie. Inoltre, la nuova strategia dell'UE per la biodiversità per il 2030, che include una nuova iniziativa di ripristino, richiede più azioni a livello comunitario guidate da cittadini, imprese o parti sociali per proteggere e ripristinare la natura dell'Europa. Questo progetto dimostra ancora una volta l'attività di lunga data dei cacciatori sul campo e il loro ruolo essenziale nell'attuazione della strategia in tutta Europa nei prossimi 10 anni. Questo progetto è un eccellente esempio di come i cacciatori stiano contribuendo, già da molti anni, alla realizzazione della Strategia per la biodiversità dell'UE per il 2030.
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