In risposta alle dichiarazioni del Ministro Luca Zaia, riceviamo e pubblichiamo un comunicato pervenutoci dall'On. Berlato:
"E’ inutile che il ministro Zaia tenti di scaricare su altri la sua parte di responsabilità sulla sostanziale riconferma dei divieti e delle prescrizioni relative al Decreto 184/2007 su Zone di Protezione Speciale e Zone Speciali di Conservazione, lasciatoci in eredità dal non rimpianto ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio.
Così come ho stigmatizzato il comportamento del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, sento il dovere di condannare l’atteggiamento pilatesco del Ministro leghista Luca Zaia che ricordo essere il ministro dell’Agricoltura che, tra le sue competenze, ha anche la caccia.
Pesanti sono le conseguenze dell’applicazione del decreto 184/2007 sull’agricoltura, sulle attività produttive e sulla caccia.
Ritengo quindi puerile il tentativo del ministro leghista di lavarsi pilatescamente le mani su un provvedimento che egli stesso ha approvato e che ha sostanzialmente confermato la linea ingiustamente punitiva nei confronti degli agricoltori e dei cacciatori adottata dal Pecoraio.
Cosa dire poi dell’altro atteggiamento ancor più pilatesco assunto dal Ministro Zaia e dal suo partito sulle modifiche alla legge statale 157/92.
Personalmente ho messo la mia faccia ed ho reso pubbliche le mie proposte di modifica a questa legge infame che ci rélega all’ultimo posto in Europa per quanto riguarda le modalità di gestione della fauna selvatica e degli habitat naturali.
Nonostante le varie enunciazioni di teorica amicizia del Ministro Zaia e del suo partito nei confronti dei cacciatori italiani, strombazzate sui vari mezzi di informazione specialistici e non, nessuna proposta concreta di modifica alla 157/92 è stata sinora formalmente avanzata dal Ministro Zaia e dal suo partito.
A meno che il ministro non voglia farci credere che neppure questa è competenza del suo ministero!
Ma se il ministro Zaia ammette di non essere competente su nessuna delle materie del suo dicastero, perché non ha il coraggio di lasciare il posto a chi ne capisce qualcosa in più di lui?
Sono sicuro che se il ministro Zaia passasse un decimo del tempo, che dedica alle interviste televisive e giornalistiche, a risolvere i problemi legati alle materie di competenza del suo ministero, sarebbero già stati risolti molti dei problemi che continuano ad affliggere il mondo agricolo ed il mondo venatorio italiano.
Se il ministro Zaia pensa che io la smetta di chiedergli di assumersi le sue responsabilità non appena conclusasi questa campagna elettorale, si sbaglia di grosso.
Assieme agli oltre 843.000 cittadini italiani che hanno sottoscritto la Petizione popolare a sostegno delle modifiche alla 157/92, già depositate in Parlamento ed attualmente in discussione presso la Commissione ambiente del Senato, gli chiederò quotidianamente ragione del suo operato, così come continuerò a chiedergli di fare finalmente la sua parte nella modifica di quel maledetto decreto 184/2007 lasciatoci in eredità dal Pecoraio, modifica che, se i due ministeri competenti (ambiente ed agricoltura) vogliono, può essere apportata nell’arco di una settimana.
Sono sicuro che le rassicurazioni fornite al sottoscritto ed a tutti i cacciatori italiani dal Presidente Berlusconi nel corso dell’incontro pubblico tenutosi a Vicenza sabato 30 maggio u.s. sapranno superare l’ostruzionismo del Ministro Zaia e del suo partito che finora hanno frenato l’approvazione delle modifiche alla 157/92 per paura che i meriti di questo risultato vadano al sottoscritto.
Non temano gli amici leghisti del ministro Zaia: il risultato elettorale che conseguirà Sergio Berlato a queste elezioni europee del 6 e 7 giugno p.v. sarà di tali dimensioni da indurre il Presidente Berlusconi a procedere con determinazione, nonostante i leghisti, alla rapida approvazione delle tanto attese modifiche alla 157/92".
On. Sergio Berlato
Deputato italiano al Parlamento europeo
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