“L’esplosione demografica di alcune specie di ungulati selvatici e la loro diffusione sul nostro territorio mette a repentaglio persone e cose ed è oggi oggettivamente un problema non solo per gli agricoltori. Fino a vent’anni fa la fauna selvatica non rappresentava un motivo di preoccupazione: il prelievo venatorio era maggiore, c’erano molti più cacciatori ora ridotti a un quinto di allora, c’erano le Guardie provinciali e il Corpo Forestale dello Stato”. A dichiararlo è il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura, dal palco della manifestazione organizzata in piazza Montecitorio da Coldiretti.
“Nei fatti - prosegue -, come prevedono le norme, è possibile prelevare ungulati tutto l’anno, anche fuori dal periodo di caccia, che si può anche allungare di un mese. Solamente poche Regioni, però, hanno predisposto piani di abbattimento, eppure spetta a loro il compito di gestire la fauna selvatica. Una recente sentenza della Corte costituzionale peraltro chiarisce che le Regioni possono avvalersi, oltre che per i soggetti già previsti dalla 157 del 1992, anche di chi, munito di licenza venatoria, abbia frequentato appositi corsi di preparazione".
"E pensare - aggiunge Gallinella - che si potrebbe passare da un problema addirittura a una risorsa che crea reddito grazie alle linee guida sulla filiera della carne selvaggina emanata lo scorso marzo: anche qui non ho notizia che le Regioni, autorità sanitarie preposte, abbiano reso ciò possibile”.
“A questo punto l’unica soluzione è creare un ‘Corpo dello Stato’ specifico. Un obiettivo che si prefigge proprio la proposta di legge per l’istituzione della Polizia Ambientale Forestale, a prima firma del collega del MoVimento 5 stelle Maurizio Cattoi, in discussione in commissione Affari costituzionali alla Camera. Chiedo, pertanto, agli agricoltori di sostenerci per far sì che questa norma diventi realtà il più presto possibile” conclude.
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