Il moriglione (Aythya ferina) è un anatide che negli ultimi due anni ha subito la sospensione della caccia in molte regioni italiane, a seguito del cambiamento di classificazione AEWA e alla posizione espressa dal Ministero dell’Ambiente (oggi MITE). La ragione è un declino accertato fino al 2015 in tutte le aree di svernamento europee, mentre con dati più recenti si sta dimostrando una ripresa delle presenze in Italia e in alcune aree europee.
Proprio il moriglione è oggetto di attività di miglioramento ambientale in molti contesti gestiti dai cacciatori, in particolare negli appostamenti fissi di caccia su aree umide naturali e artificiali e in molte Aziende Faunistico Venatorie vallive, presenti in varie regioni italiane. In questo contesto segnaliamo in particolare i risultati ottenuti nelle AFV del Delta del Po e della Laguna di Venezia e Caorle fino al Friuli, che hanno portato a incrementi importanti delle presenze della specie durante le migrazioni e l’inverno e a densità significative anche nel periodo riproduttivo.
Per questo importante momento del ciclo biologico diversi proprietari e gestori delle AFV hanno creato aree di acqua profonda e isolotti nei laghi delle valli che sono stati scelti per la nidificazione della specie, e in questi giorni è frequente l’avvistamento di covate di moriglioni, che seguono gli avvistamenti di gruppi di maschi nel periodo di maggio e metà giugno, quando le femmine erano in cova.Un lavoro dell’Associazione Culturale Sagittaria di Rovigo ha stimato nel 2014 circa 100 coppie, e la media dell’ultimo quinquennio è di circa 85 (Verza 2021 ined.). A questa stima si debbono aggiungere diverse decine di coppie presenti nelle AFV della Laguna di Venezia, Padova e Caorle. La stessa Associazione Sagittaria sta svolgendo una ricerca apposita sul complesso delle valli riservate, e i risultati dovrebbero essere pubblicati a breve. Si può in ogni caso stimare che non meno di 120 coppie nidifichino in questi ambienti conservati e gestiti solo grazie all’interesse venatorio e con costi sostenuti dai concessionari. A queste si aggiungono anche le coppie che in altre regioni italiane si riproducono in ambienti gestiti dai cacciatori, come appostamenti fissi su aree umide artificiali o create ex novo. La stima complessiva per l’Italia è compresa fra 280 e 380 coppie, si può quindi affermare che un numero non inferiore a un terzo della stima italiana scelga gli habitat gestiti dai cacciatori per riprodursi.
Il moriglione ha bisogno di habitat utile per vivere e riprodursi, i cacciatori lo stanno creando e mantenendo, contribuendo alla conservazione della specie.(Fonte Ufficio Studi Fidc)
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