Con delibera dell'assessore regionale alla caccia, Cristiano Corazzari, la Regione Veneto si dota di un tavolo tecnico per monitorare l'attuazione dei piani di controllo delle specie invasive.
“La gestione dei conflitti, ascrivibili alla fauna selvatica - ha dichiarato l’Assessore regionale alla Caccia, Cristiano Corazzari - è un tema di grande attualità, che viene individuato anche dal punto di vista legislativo (articolo 19 legge n. 157/1992 e articolo 17 della legge regionale n. 50/1993), al quale questa amministrazione presta la massima attenzione”. “I motivi – ha aggiunto - che possono portare all’autorizzazione di “piani di controllo” di specie selvatiche, anche nelle zone vietate alla caccia, sono motivi che riguardano la migliore gestione del patrimonio zootecnico, la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, la tutela del patrimonio storico-artistico e delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche. Il controllo faunistico rappresenta uno strumento, volto a limitare situazioni circostanziate di grave danno alle attività, e non deve essere inteso come un metodo generalizzato di contenimento numerico delle popolazioni selvatiche”.
Nella stessa seduta di giunta regionale sono state approvate anche due delibere per la costituzione di due piani di controllo, rispettivamente per il Colombo o Piccione di città e dei Corvidi, con riferimento alla specie cornacchia grigia e gazza.
Colombo o Piccione di città. Il Piccione di città è un animale selvatico che vive in stato di naturale libertà, causando criticità in alcuni siti urbani che, spesso e volentieri, vengono affrontate con l’emanazione di ordinanze dei sindaci. Non sempre, però, le azioni adottate dalle singole amministrazioni locali sono omogenee e coerenti con gli obiettivi fissati, quali la salvaguardia della igiene e sanità pubblica e del patrimonio storico-artistico, e rispettano la caratteristica di urgenza e straordinarietà, prevista dalle sentenze del TAR, chiamato ad esprimersi sull’argomento a seguito di ricorsi.
Le operazioni di controllo, secondo il Piano, vengono svolte dal personale del Servizio regionale di vigilanza. Qualora Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) dovesse verificare l'inefficacia dei controlli, la Giunta regionale potrà autorizzare piani di abbattimento che potranno essere attuati, anche in deroga ai tempi e orari ai quali è vietata la caccia.
Corvidi. L’incremento numerico dei Corvidi crea danni sia alle attività agricole, impattando notevolmente sulle colture sensibili di pregio, in particolare frutteti, colture orticole e specializzate. La Regione del Veneto, al fine di rendere efficace il piano di controllo, può autorizzare gli abbattimenti delle specie interessate tramite guardie venatorie provinciali, guardie forestali e guardie comunali munite di licenza per l’esercizio venatorio. (Regione Veneto)
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