Durante il dibattito sul ddl Zan, il Senatore Francesco Bruzzone, ha portato l'attenzione sulle vessazioni subite ogni giorno dai cittadini cacciatori. Partendo dalla considerazione che ogni forma di odio e violenza ai danni del singolo individuo vada perseguita e condannata, Bruzzone ha elencato numerosi esempi discriminatori che pubblicamente e, quasi quotidianamente, subiscono i cacciatori italiani, rappresentati da seicentomila famiglie e da tutto il mondo della cultura rurale ad essi collegato.
"Cartelloni affissi riportanti frasi che paragonano i seguaci di diana a reietti assassini, programmi radiofonici in cui viene augurata la morte degli stessi tramite il covid, striscioni e siti web carichi di inaccettabili e gratuite offese da parte degli odiatori animalisti, che inneggiano e godono della morte ma che ancora oggi, passano sulla scia dell’ordinarietá. Un fiume d’odio gratuito nei confronti di una categoria che pratica un’attivitá consentita e regolamentata dalla legge e che si ritrova stanca di subire, verso la quale nessuna proposta di tutela é mai stata discussa all’interno delle aule parlamentari".
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