Lo scorso 26 luglio, il Tar della Lombardia ha depositato la sentenza relativa al Calendario Venatorio regionale 2020 - 2021, dichiarando il ricorso della Lac improcedibile. Il TAR, spiega in una nota la Federcaccia Lombardia, che si era opposta al ricorso, non è entrato nel merito delle pretese della LAC: la decisione è stata infatti considerata priva di interesse dalla stessa associazione poiché il calendario ovviamente ha cessato i suoi effetti.
Il TAR, precisa Fidc, peraltro ha sottolineato come LAC avesse impugnato solo il “calendario riduttivo” (relativo ad allodola, quaglia, combattente, moretta, moriglione, pavoncella e pernice bianca) e non anche il “calendario integrativo”, che deve ritenersi il calendario base riguardante tutte le specie.
Dalla decisione del TAR l'associazione Venatoria rileva alcune indicazioni utili per la prossima stagione:
"1) Dobbiamo aspettarci che per la prossima stagione la LAC impugnerà ogni atto di calendario (integrativo, riduttivo, giornate integrative, etc etc) che si scosterà dal parere di ISPRA.
2) Il TAR nel dire che non si può esprimere sul calendario vecchio per dare indicazioni per il prossimo poiché si baserà su dati diversi, ci dice chiaramente che la legge regionale 17/2004 non è il calendario. E del resto lo stesso TAR potrebbe in via cautelare (come del resto ha fatto nel 2020 vietando la caccia nelle ZPS di Brescia, Lecco e Cremona) espressamente VIETARE il prelievo di certe specie laddove la Regione non dovesse motivare validamente e puntualmente lo scostamento dal parere ISPRA.
La “Legge Calendario” della Lombardia insomma oggi non dà più nessuna garanzia per la continuità della stagione in caso di “sospensive” e ci auguriamo che la Regione non faccia affidamento su di essa, ma prenda chiara e ben motivata posizione su tutti i punti del parere ISPRA per non lasciare i cacciatori lombardi in balia degli eventi “perché tanto c’è la legge regionale del 2004”, che di fatto è un paracadute che non si apre".
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