Polemiche sulla bozza di calendario venatorio dell'Umbria, che la Giunta si appresta ad approvare in questi giorni. Al centro della discussione il mancato inserimento della tortora in pre apertura. A difesa dell'operato della Regione, in particolare dell'Assessore Roberto Morroni, si schiera l'Arci Caccia umbra.
"Già si sapeva da tempo, tanto che, con nota del 22 marzo 2021, il Ministero ha comunicato alla Regione che sulla base del mancato accordo sul piano di gestione, la specie non potrà essere inclusa nei rispettivi calendari venatori. Pertanto le strumentalizzazioni sulla questione, sono il segno evidente che si è perso di vista l’obbiettivo e si continua a cercare il colpevole per il fallimento delle politiche venatorie di alcune associazioni, le quali hanno peccato anche nel divulgare una corretta informazione verso i cacciatori" scrive Arci Caccia.
"Per fare chiarezza, in data 20 maggio la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha comunicato il parere favorevole all’accordo sul Piano di gestione della tortora a condizione che venga prevista la possibilità di esercitare il prelievo della specie in preapertura per un massimo di 3 giornate (con carniere giornaliero di 5 capi e stagionale di 15 capi), tale indicazione non è stata recepita in nessun atto ufficiale del Ministero, pertanto ad oggi non esistono gli strumenti per poter inserire in pre apertura la tortora" spiega Emanuele Bennati, Presidente di Arci Caccia Umbria.
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