In una nota Fidc Calabria commenta i contenuti del Calendario Venatorio regionale appena presentato dalla Consulta co-Venatoria che andrà in approvazione nella seduta della Giunta del prossimo 11 Agosto.
"Federcaccia Calabria, al netto di alcune inopinate limitazioni su alcune aree ZSC della Rete Natura 2000, ritiene nel complesso quello illustrato un ottimo Calendario, per alcuni aspetti anche migliorativo rispetto a quello dello scorso anno, in linea con quanto proposto in sede di Consulta da Federcaccia unitariamente alle altre Associazioni Venatorie Calabresi (Libera Caccia, Enalcaccia, ArciCaccia, ANUUMigratoristi, Italcaccia). Si sottolinea positivamente infatti, come il calendario ricalchi sostanzialmente la proposta abbondantemente discussa e analizzata in sede di Consulta Faunistico-Venatoria.
In particolare si segnalano; le 5 giornate di preapertura, fissate nei giorni 1, 4, 5, 11 e 12 settembre, che vedranno consentita nelle prime due il prelievo della tortora per mezza giornata (in linea con le ultime disposizioni nazionali e comunitarie) e la possibilità dell'utilizzo dei cani da riporto per il recupero dei capi abbattuti in tutte e 5 le giornate. Il prelievo della quaglia anticipato nelle giornate dell’11 e 12 settembre con l’ausilio per quelle giornate del cane da ferma e cerca oltre che da riporto. L’apertura generale fissata al 19 di settembre e la chiusura il 10 febbraio 2022. Il mantenimento fra le specie cacciabili della pavoncella.
Per quanto riguarda l’addestramento e allenamento cani questo sarà consentito già dall’approvazione del calendario fino al 12 settembre, eccezion fatta, come è ovvio, nelle giornate di preapertura sopra richiamate. In riferimento alla VINCA, con effetto sulle Aree della Rete Natura 2000, si stigmatizza un approccio sproporzionato e ingiustificato nell’inibire alla caccia ben 15 ZSC sul territorio regionale: 5 in provincia di Cosenza, 2 in provincia di Crotone, 1 in provincia di Vibo, 5 in provincia di Reggio Calabria, cui si aggiungono in provincia di Catanzaro i Laghi La Vota, che si trovano peraltro in stato di inquinamento per mancanza di ricambio idrico e per questo verificheremo le attività poste in essere dall’Ente o soggetto gestore.
Il divieto assoluto di caccia in aree ZSC non trova giustificazione, considerando che tali zone sono designate ai sensi della direttiva Habitat, che non riguarda gli uccelli, e non sono riportate nelle motivazioni quali influenze negative avrebbe l’attività venatoria sugli habitat o sulle specie animali diverse dagli uccelli. Anche l’analisi dell’elenco delle ZSC inibite non riporta elementi tecnici che supportino il divieto di caccia, mentre troviamo singolare la prescrizione di divieto di caccia alla tortora, considerando che le decisioni a livello europeo non hanno dato alcuna indicazione in tal senso, ma la riduzione del prelievo.
Sulla inibizione di queste aree e su qualche altra limitazione a nostro giudizio altrettanto ingiustificata, abbiamo chiesto che l’Assessorato e il Dipartimento alla caccia garantiscano l’approvazione del Calendario e al contempo provvedano a chiedere un riesame del procedimento di Valutazione di incidenza ambientale al fine di recuperare in tutto o in parte le inibizioni e/o limitazioni, operate dal Dipartimento Ambiente.
Federcaccia sul punto, come propria opera costante, farà pervenire ulteriori osservazioni e/o proposte di soluzione alla problematica. Al netto delle comunque limitate inibizioni, si preannuncia quindi un calendario sostanzialmente equilibrato, che risponde alle attese generali e che soprattutto ha tenuto conto dei risultati scaturiti dai tavoli di confronto e concertazione".
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