Il Consiglio di Stato francese ha appena preso una decisione che non va giù a tutti i cacciatori dei quel paese, che riguarda le cacce tradizionali (caccia alle allodole con le reti, con le trappole nel sud-ovest e con le reti per tordi, pavoncelle e pivieri).
Questa decisione considerata particolarmente iniqua dimostra l'implacabilità senza precedenti della più alta corte amministrativa francese contro tutte le cacce tradizionali senza che peraltro abbia alcuna base seria, addirittura in totale contraddizione con la stessa giurisprudenza del Consiglio degli ultimi 30 anni. Senza alcun fatto nuovo, il Consiglio di Stato cambia radicalmente idea mentre non si scambiano né lo stato delle popolazioni delle specie interessate, né le modalità di cattura riconosciute da quello stesso Consiglio di Stato e dalla direttiva europea.
Si ipotizzano pertanto interventi per mano della Ministra all'ambiente Barbara Pompili, che come il suo predecessore Nicolas Hulot ha sempre manifestato la sua profonda avversione per le cacce tradizionali. È il Ministero della Transizione Ecologica a firmare le ordinanze finora autorizzate per le quote annuali di prelievo. Era quindi lui che doveva motivarli e difenderli davanti al Consiglio di Stato in merito a possibili deroghe ai sensi della direttiva europea "Uccelli".
Per questo la FNC ha deciso di non fermarsi qui e ha invitato a ripensarci il primo ministro Jean Castex, per il quale i valori rurali sono parte integrante dell' identità francese, mentre adopererà ogni metodo legale per difendere queste tradizioni che hanno un impatto culturale che va oltre il mondo della caccia, perché sono parte integrante del patrimonio rurale francese.
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