Qui sopra un'immagine relativa alla moria di due anni fa
In merito alla nuova brutta vicenda della valle Canna (Ravenna) che ha visto morire fortunatamente solo un centinaio di uccelli acquatici (due anni fa ne morirono a migliaia a causa dell'insipienza dei responsabili del Parco) Federcaccia e ACMA Ravenna hanno emesso un comunicato per ristabilire la verità e confermare disponibilità collaborazione e competenza al nuovo dirigente del Parco.
"Martedì 17 agosto - si legge - alcuni cacciatori del Ravennate, che per passione vanno a osservare costantemente tutte le zone umide (anche quelle dove la caccia è vietata) per monitorare l’andamento delle migrazioni, si sono accorti che ancora una volta qualcosa non andava nella Valle della Canna: hanno osservato infatti diverse anatre in condizioni di cattiva salute, se non già morte. Considerando le elevate temperature e il basso livello dell’acqua hanno subito capito che poteva trattarsi di un altro episodio di botulino ed in effetti così poi ha confermato anche l’Istituto Zooprofilattico. Immediatamente volontari di tutte le associazioni venatorie si sono prestati chi con barche, chi con stivaloni a raccogliere gli animali morti e moribondi per salvare il salvabile. Grazie alla precedente esperienza hanno imparato come curare in maniera più tempestiva gli uccelli e ne hanno salvati diversi. Nei giorni successivi, con calma, si è aggiunto qualche volontario delle associazioni animaliste giusto per mettersi in posa davanti ai giornalisti e sparire di nuovo, mentre tutt’ora i cacciatori stanno ancora cercando di recuperare gli ultimi uccelli e pesci, pattugliando anche l’Ortazzo assieme agli organi competenti. Il risultato finale degli uccelli morti si aggira solamente intorno ai 100 soggetti (in confronto ai 3.000 dell’ultimo episodio), questo poiché fortunatamente quest’anno il passo non è ancora abbondante e di conseguenza gli animali presenti nella Valle erano molto pochi, altrimenti sarebbe stata nuovamente una strage come l’anno scorso. Il merito quindi di questo esiguo numero va solo alla sorte e ai cacciatori, non alla gestione dell’Ente parco e del Comune che tutt’ora non comprendono come andrebbe gestita questa oasi durante la stagione estiva."