L'Assessore regionale all'Agricoltura Enrica Onorati, risponde con un una lettera alle associazioni venatorie del Lazio che avevano richiesto l'attivazione della preapertura.
"In riposta alla vostra missiva datata 19/08/2021, vi informiamo che per la corrente stagione venatoria, d'accordo con gli uffici regionali, non abbiamo ritenuto possibile dare seguito, come fatto da questa Regione negli scorsi anni, all'adozione del provvedimento di anticipazione della stagione venatoria". "Una decisione - scrive - purtroppo necessaria, ma che trova fondatezza nelle procedure giurisprudenziali nelle note ministeriali, nei pareri Ispra".
Per quanto riguarda la tortora la Regione cita le diverse note ministeriali, con le quali da marzo a luglio scorsi, è stato ribadito che in assenza di un Piano di gestione ufficialmente adottato e adeguamente attuato, la caccia alla tortora selvatica, così come l'autorizzazione di eventuali giornate di preapertura, non risulta conforme al diritto comunitario". Niente da fare anche per il colombaccio, dato che, spiega l'assessora, è stato previsto il posticipo al 10 febbraio, di conseguenza con la preapertura, scrive, non sarebbe rispettato l'arco temporale. Inoltre non è stato chiesto il dovuto parere Ispra.
"Il contesto di queste settimane, anche per le altre Regioni, non è semplice ed immediato; non soltanto nel centro Italia. La vicenda rimane complessa ed articolata ovunque. Tuttavia, in molti ci siamo orientati su una scelta tanto difficile quanto obbligata. La Regione Abruzzo, ad esempio, ha subito un ricorso al TAR proprio a seguito dell'inserimento della specie tortora nella preapertura, con conseguente sospensione dell'intero calendario fino all'udienza dell'8 settembre" chiude la Onorati, promettendo infine il proprio impegno nel richiedere tempistiche e aggiornamenti circa l'approvazione del Piano Nazionale di Gestione sostenibile per la specie Tortora al MITE.
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