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News CacciaChianciano, aperto il XII congresso nazionale Arci Caccia venerdì 10 settembre 2021 | | Si è aperto oggi a Chianciano (SI) il XII congresso nazionale di Arci Caccia, l’associazione dei cacciatori federata Arci. Gestione sociale della fauna come patrimonio collettivo, salvaguardia della biodiversità, valorizzazione della filiera della selvaggina, sostegno alla cultura rurale, e modernizzazione della gestione del patrimonio faunistico, i temi al centro dell’assise che si conclude domani, sabato 11 settembre, con l’approvazione dei documenti congressuali e l’elezione dei nuovi organi dirigenti nazionali.
Presenti 192 delegati in rappresentanza di circa 30.000 iscritti delle 107 sezioni italiane di Arci Caccia. I lavori presieduti da Giuseppe De Bartolomeo hanno visto il saluto del sindaco di Chianciano, Andrea Marchetti; la presenza di Piero Genovesi responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale; l’europarlamentare ed ex ministro all’agricoltura Paolo De Castro; la vice presidente della Commissione agricoltura della Camera, Susanna Cenni; Antonino Morabito, responsabile del settore fauna di Legambiente; il vice presidente della Confederazione italiana agricoltori, Mauro Di Zio; Luciano Rossi, presidente della Federazione italiana tiro a volo; il presidente nazionale di Arci Pesca, Fabio Venanzi; il presidente nazionale di Federcaccia, Massimo Buconi; Il presidente della Fondazione Una, Uomo-Natura-Ambiente, Maurizio Zipponi; l’ex eurodeputata, vice presidente della Fondazione Una, Renata Briano presidente nazionale dell’Arci nazionale Daniele Lorenzi.
«Il nostro documento - Ha ricordato il presidente uscente Christian Maffei - è stato elaborato da una commissione di giovani dirigenti con l’obiettivo di avanzare proposte. Al centro delle nostre proposte i temi della gestione faunistica e di tutto il territorio e le relazioni che il mondo della caccia deve mettere in campo per tornare ad avere un dialogo, magari dialettico, con il resto della società. Vogliamo proporre un modello di gestione del territorio utile a tutta la collettività confrontandoci con tutti, a cominciare dalle istituzioni e dal mondo agricolo. Vogliamo lavorare per la biodiversità e per la gestione della fauna come un patrimonio indisponibile dello stato guardando agli interessi di tutti contrastando approcci che non hanno nulla di scientifico».
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