Purtroppo - informa l'ACMA, associazione Cacciatori di Migratoria Acquatica - a seguito di un focolaio di aviaria H5N1 (virus ad alta patogenicità) in un allevamento di tacchini nella provincia di Verona il Ministero della Salute ha emanato una nota, in cui si dispone il divieto generale di utilizzo dei richiami vivi Anatidi e Caradriformi nelle Zone A e B (vedi punto 3 allegato II Zone ad alto rischio), nonché il divieto di rilascio di avifauna per il ripopolamento faunistico (vedi punto 4), sempre esclusivamente nelle zone A e B.
Ribadiamo che il divieto riguarda solo ed unicamente i comuni (come da elenco) nelle zone d’Italia classificate A e B e il divieto riguarda in particolare il loro spostamento. Chi le detiene, regolarmente denunciate, presso il luogo d’utilizzo ovvero l’appostamento di caccia NON deve spostarle e vanno lasciate in loco. Nelle altre zone d’Italia il loro utilizzo ovvero spostamento resta consentito.
È appena il caso di evidenziare, in questa infelice situazione, che i richiami vivi – in particolare nella provincia di Verona – non erano utilizzabili e quindi non certo possibile veicolo di trasmissione e che la disponibilità del mondo venatorio nel monitorare l’avifauna acquatica abbattuta non è stata adeguatamente valorizzata.
Purtroppo a seguito di un focolaio di aviaria H5N1 (virus ad alta patogenicità) in un allevamento di tacchini nella provincia di Verona il Ministero della Salute ha emanato una nota in data 21 ottobre che alleghiamo e a cui si fa riferimento, in cui si dispone il divieto generale di utilizzo dei richiami vivi Anatidi e Caradriformi nelle Zone A e B (vedi punto 3), nonché il divieto di rilascio di avifauna per il ripopolamento faunistico (vedi punto 4), sempre esclusivamente nelle zone A e B.
Ribadiamo che il divieto riguarda solo ed unicamente i comuni (come da elenco) nelle zone d’Italia classificate A e B e il divieto riguarda in particolare il loro spostamento. Chi le detiene, regolarmente denunciate, presso il luogo d’utilizzo ovvero l’appostamento di caccia NON deve spostarle e vanno lasciate in loco. Nelle altre zone d’Italia il loro utilizzo ovvero spostamento resta consentito.
È appena il caso di evidenziare, in questa infelice situazione, che i richiami vivi –in particolare nella provincia di Verona – non erano utilizzabili e quindi non certo possibile veicolo di trasmissione e che la disponibilità del mondo venatorio nel monitorare l’avifauna acquatica abbattuta non è stata adeguatamente valorizzata.
Purtroppo a seguito di un focolaio di aviaria H5N1 (virus ad alta patogenicità) in un allevamento di tacchini nella provincia di Verona il Ministero della Salute ha emanato una nota in data 21 ottobre che alleghiamo e a cui si fa riferimento, in cui si dispone il divieto generale di utilizzo dei richiami vivi Anatidi e Caradriformi nelle Zone A e B (vedi punto 3), nonché il divieto di rilascio di avifauna per il ripopolamento faunistico (vedi punto 4), sempre esclusivamente nelle zone A e B.
Ribadiamo che il divieto riguarda solo ed unicamente i comuni (come da elenco) nelle zone d’Italia classificate A e B e il divieto riguarda in particolare il loro spostamento. Chi le detiene, regolarmente denunciate, presso il luogo d’utilizzo ovvero l’appostamento di caccia NON deve spostarle e vanno lasciate in loco. Nelle altre zone d’Italia il loro utilizzo ovvero spostamento resta consentito.
È appena il caso di evidenziare, in questa infelice situazione, che i richiami vivi –in particolare nella provincia di Verona – non erano utilizzabili e quindi non certo possibile veicolo di trasmissione e che la disponibilità del mondo venatorio nel monitorare l’avifauna acquatica abbattuta non è stata adeguatamente valorizzata.