Mentre di fronte alle recenti misure adottate dal governo contro la caccia tradizionale, Michel Auroux, presidente della Federazione dipartimentale dei cacciatori di Lot-et-Garonne, invita i cacciatori a dare seguito alla loro ordinaria attività, "Continueremo a cacciare – dice - questa è la parola d'ordine che ho dato a tutti i nostri cacciatori. La federazione si assumerà le sue responsabilità", spiegando che "non accettiamo questo tipo di decisioni arbitrarie, il Consiglio di Stato ignora completamente i dettagli che abbiamo fornito (sebbene fosse stata presentata una nuova versione a sostegno delle richieste di esenzione)”, anche il collettivo "Angry hunters of France", con l'aiuto Di altre associazioni del territorio, sta organizzando una protesta per le strade di Bordeaux per questo 27 novembre 2021. L'obiettivo è quello di mostrare l'incomprensione, ma anche l'insoddisfazione per queste misure ingiustificate. Incomprensione dei cacciatori – dicono - di fronte a un governo che cede alle pressioni delle cosiddette associazioni animaliste, ma anche per protestare per il limitato periodo di caccia alle oche (che va esteso fino a febbraio). In conclusione, ribadiscono gli attivisti, i cacciatori sono stufi di vedere le loro azioni screditate da bugie o approssimazioni di comodo, stanchi di vedere lo Stato cedere al dogmatismo delle associazioni che cercano il riconoscimento piuttosto che la conoscenza, ricordando infine che furono proprio i cacciatori appassionati a gettare per primi le basi per la protezione degli animali. Un esempio? Louis Magaud d'Aubusson, il primo presidente della Lega per la protezione degli uccelli (LPO) nel 1912, fu soprattutto un grande cacciatore e falconiere.
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