Si apprende dal Giornale di Brescia che una decina di cacciatori bresciani per conto di alcune associazioni venatorie ha incaricato l'avv. Alberto Scapaticci di procedere in Procura contro gli agenti dei Carabinieri forestali del Soarda (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali) che hanno violato le regole dettate dal legislatore.
«Nessuna delle associazioni venatorie che rappresento si vuole esimere dai controlli - ha dichiarato Scapaticci - ma questi si devono svolgere nel rispetto delle regole e senza conculcare libertà e dignità delle persone: perquisizioni avvenute senza un decreto emesso della magistratura e senza plausibili deroghe e in spregio ad una serie di regole fissate dalla legge, tra le quali il fatto che il perquisito può essere assistito da una persona di fiducia o da un avvocato. Per contro, addirittura, abbiamo visto militari che arrivano a togliere il cellulare al perquisito e ad intimidirlo». E ancora «con attività di perquisizione svolte sino a 14 agenti contemporaneamente come se si trattasse con camorristi o terroristi ed estese anche oltre i locali di stretta pertinenza del controllo e con atti che ci hanno portato a denunciare alla Procura della Repubblica casi di violenze, percosse, lesioni e altro».