La comunicazione da parte del mondo venatorio, si è detto più volte, è fondamentale se si vuole riportare l'opinione pubblica su equilibri di buonsenso, il quale sembra non trovare spazio sui media nazionali quando si parla di fauna selvatica.
Uno dei maggiori quotidiani italiani, La Repubblica, sul suo sito internet pubblica questa mattina la notizia di una cinghialina orfana che si crede un gatto. Il fatto che allevare questo cinghiale come un micino sia sbagliato non sfiora nemmeno minimamente la mente di chi ha scritto il pezzo e degli addetti del centro Wwf dei Ronchi di Massa a cui è stato affidato l'animalino (che hanno battezzato Cleopatra).
La chiusa dell'articolo di Repubblica è poi una perla: “Reinserirla in un ambiente selvatico è impensabile: correrebbe festosa tra le braccia dei cacciatori”, sporchi e cattivi aggiungiamo noi. Nessun accenno viene fatto sulla natura di questi animali e sull'ordine delle cose nell'ambiente selvatico, regolate anche dalla caccia.
Ma forse le notizie delle invasioni dei cinghiali nelle campagne e addirittura nei centri abitati e dei danni per milioni di euro causati da questa specie non sono ugualmente stimolanti.