Nel cantone di Ginevra la caccia è proibita dal 1974. Ha affidato la gestione degli equilibri faunistici a dei guardacaccia pagati dalla comunità. Un grave impegno economico peraltro per niente soddisfacente. Gli animalisti hanno fatto credere che questa è la migliore soluzione per preservare la fauna selvatica, mentre gli animali vengono abbattuti giorno e notte dalle guardie stipendiate, al costo di duecento franchi svizzeri per ogni contribuente. Ma in questo cantone i danni alle colture sono letteralmente esplosi.
In un altro cantone, quello di Vaud, invece, i cacciatori sono diventati merce rara. 700 fucili per 3200kmq. Troppo pochi per contenere le popolazioni di cervi, cinghiali e caprioli, che provocano danni per più di 1,2 milioni di Euro all'anno. Una pressione che sta facendo andare in bestia agricoltori e boscaioli. E per ottenere la licenza di caccia occorre frequentare corsi per settanta ore, nell'arco di ben otto mesi. Non è certamente la soluzione del problema.