Si chiamano Lucie, Angèle, Samira, Emmy o Honorine. Hanno tra i 15 ei 61 anni e provengono da contesti fondamentalmente diversi: studentesse delle superiori, ristoratrici, infermiere, agrarie, consulenti bancarie, pellettiere, cassiere, responsabili della formazione, segretarie di medici... Ma hanno tutte una cosa in comune: la voglia di cacciare.
Si legge sul periodico francese Chassons: "si sono presentate alle ultime sessioni della licenza di caccia, nell'Isère. Rappresentano il 31% dei candidati e questo è solo l'inizio! Una cifra in costante aumento, e questo in tutta la Francia. Sempre più donne sono interessate alla caccia. Lontane dai cliché, queste nuove cacciatrici sono giovani e appassionate".
Marlène, Ghislaine, Magali e Christelle per esempio hanno partecipato alla cosiddetta "caccia domenicale", una tradizione in Francia che permette ai non cacciatori di assistere ad azioni venatorie, tutte e tre hanno voluto provare l'esperimento e sono andate alla piccola selvaggina con la loro "guida di caccia". Sono rimaste colpite dal lavoro dei cani e dalla varietà della fauna. E la conclusione è stata unanime e senza appello: “da rifare”! Future candidate alla licenza di caccia che aumenteranno ancora di più le quote?
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