Lungo tutto il percorso dal Canada al Messico, sono molti gli appassionati di caccia alle oche canadesi. Gli americani ne vanno pazzi. Non è una caccia facile. Chi ha avuto esperienze europee, in Inghilterra e Scozia soprattutto, lo sa. E se vuoi far carniere, devi aggiornarti. Prima di tutto i richiami. Devono essere sempre più realistici.
Per averne in abbondanza e di alta qualità, ti ci vuole un patrimonio. Poi devi conoscere il campo adatto. A volte devi impiegare più giorni per farti un'idea di come le oche lo frequentano e di conseguenza sistemare i richiami, in modo da costituire uno o più spazi liberi vicino all'appostamento. Fra le diverse varietà di oche canadesi, quelle di piccola taglia scendono giù "a palla", una sopra l'altra. Quelle giganti, dalle ali che sembrano un B52, hanno bisogno di più spazio libero: arrivano insieme e formano un largo fronte di avanzamento per spigolare nel campo di grano, ma a volte si stabilizzano tutte in un area, senza quasi spostarsi. E qui sta il nocciolo, se non indaghi precedentemente il loro comportamento, puoi fare un buco nell'acqua.
Tutto dipende anche dalla qualità dei grani distribuiti nel campo, dai movimenti dei trattori che mietono, dalla presenza di siepi, fossati ecc. Sono loro, non tu, che decidono qual è il loro posto preferito. Facile sbagliare. Se il vento cambia leggermente o se le oche non stanno scendendo dove dovrebbero, son dolori. Devi riorganizzare tutto, altrimenti le puoi solo guardare, ma non fai carniere. Determinante è anche l'appostamento. Deve risultare invisibile. Le oche canadesi hanno una vista incredibile e quando ci sono grandi stormi che volteggiano sopra di loro, noteranno tutto ciò che non va. L'opzione migliore è una buca al pari del terreno, con una copertura naturale, come stocchi di mais, erbacce e simili. Se il campo è pulito, devi pianificare in anticipo, durante la notte prima della battuta. Una volta che sei pronto, assicurati di non avere niente che luccica, orologio, anello, occhiali. Devi coprire anche le mani e mimetizzare il volto, senza guardare in alto fino a che non è il momento del tiro. Importante pure l'imitazione del verso delle oche, ascoltando e riproponendo il verso modulare del branco che si avvicina. A seconda se sono piccole, medie o grandi, il loro vociare è diverso. E quando spari, fallo a tiro, altrimenti rischi di non recuperare la preda.
Insomma, anche in America, non è più come una volta. E' una gara fra cacciatore e preda, che si fa sempre più difficile. Ma per un cacciatore appassionato, esperto, che aguzza l'ingegno, anche oggi non ci sono problemi.