“Quello che è successo oggi in Consiglio regionale è molto grave e ancora una volta sono stati colpiti i cacciatori". E' quanto sostiene in una nota la consigliera FdI Barbara Mazzali in merito allo stralcio di un emendamento precedentemene approvao in Commissione nell'ambito della discussione della Legge ordinamentale che avrebbe permesso una maggiore flessibilità per la mobilità dei cacciatori sul territorio lombardo.
"A farne le spese saranno soprattutto i cacciatori bresciani e bergamaschi, che vivono in un’area molto antropizzata e che vengono danneggiati dalla mancanza di mobilità. Anche le giovani generazioni risentiranno delle limitazioni e avranno difficoltà a scegliere il tipo di caccia che preferiscono. Volevo dare le stesse opportunità a tutti i 60 mila cacciatori lombardi, senza distinzioni territoriali, così come accade in Emilia Romagna, in Veneto e in tante altre regioni" scrive Mazzali promettendo di riproporre di nuovo il testo e sostenendo che anche l'assessorato era d'accordo.
‘Ogni cacciatore, regolarmente iscritto all’ATC o al CAC, può ospitare dopo il primo mese di caccia e per un massimo di dieci giornate di caccia, un altro cacciatore che ha scelto la medesima forma di caccia vagante, anche se residente in altra regione. All’ospite, residente in altra regione, è rilasciata un'autorizzazione giornaliera del costo di euro 50,00 predisposta dall’ambito territoriale o dal comprensorio alpino di caccia sulla base di modalità determinate d'intesa con la Regione e la provincia di Sondrio per il relativo territorio, mentre all’ospite residente in Regione Lombardia è rilasciata un’autorizzazione a titolo gratuito; nel caso di prelievo di selvaggina stanziale da parte dell’ospite, la marcatura sul tesserino venatorio è a carico del socio ospitante’.
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