Il vaccino per la sterilizzazione degli ungulati funziona? Il dibattito è aperto da anni e non certo solo in Italia, dove come sappiamo, di punto in bianco sono stati stanziati centinaia di migliaia di euro l’anno per avviare il progetto su scala nazionale. Al di là di ogni considerazione, è chiaro che un po’ di oculatezza, soprattutto in questo periodo di difficoltà, è sicuramente mancata.
E soprattutto alla luce del fatto che le evidenze scientifiche sull’efficacia di questo metodo che nelle menti animaliste mira a sostituirsi al fucile, non ci sono mai state. Ne abbiamo riprova proprio in questi giorni, con un nuovo resoconto (Walker M.J, et al. 2021 Efficacy and Cost of GonaCon™ for Population Control in a Free-ranging White-tailed Deer Population. Journal of Wildlife Management) di un progetto durato 4 anni su un’isola del North Carolina.
Lo divulga la pagina facebook Gestione Faunistica spiegando che l’esperimento, portato avanti su 77 femmine di cervo codabianca non ha avuto gli effetti sperati. Basti pensare che per ridurre la fertilità delle femmine al di sotto del 50% si sono rese necessarie due dosi di vaccino Gonacon (con due catture dunque) e che il costo totale delle operazioni (per soli 77 esemplari) è stato di 320 mila dollari. Ovvero una media di ben 2078 dollari per ogni animale catturato. Mentre di contro il governo locale ha speso per l’abbattimento di 30 cervi "solo" 16 mila dollari in totale.
Ma la ciliegina sulla torta è un’altra: nonostante la ridotta fertilità delle femmine sull’isola (e attenzione il fatto che sia un’isola fa davvero la differenza) la popolazione di cervi è salita da 113 capi stimati nel 2014 a 198 e le proiezioni prevedono il superamento dei 300 capi entro il 2022.
"Sebbene 2 dosi di GonaCon™ siano state efficaci nel ridurre la fertilità, la somministrazione vaccino non ha avuto successo nel ridurre la popolazione di cervi e l'abbattimento sarà probabilmente necessario per il controllo della popolazione", si legge su Gestione faunistica.
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