Nello sciocchezzaio collettivo che ci ammorba, arrivano anche le perle distribuite a man leggera da tale Angelo Spanò co-portavoce metropolitano genovese di Europa Verde-Verdi, che a proposito di peste suina scrive: "durante le epidemie il lupo svolge un ruolo essenziale nel tenere a bada il numero di animali infestati. I dati della Slovacchia sottolineano l’importante posizione del lupo come medico della natura. Anche se l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), non è stata in grado di confermare una correlazione tra il numero di focolai segnalati nei suini domestici e il numero di casi denunciati tra i suini selvatici africani, quello che è certo è che il virus si diffonde attraverso per contatto diretto con sangue o altri fluidi corporei di animali infetti e questo significa che i veicoli che trasportano animali contaminati, i vestiti, gli attrezzi di cacciatori e di allevatori di maiali rappresentano un rischio elevato di diffusione del virus. Dopo i divieti di importazione e il monitoraggio della popolazione, il monitoraggio passivo ha dimostrato di essere la misura di prevenzione più efficace per tenere a bada il virus. Monitoraggio passivo significa misure naturali o selezione da parte di cacciatori non umani. Il cinghiale è una delle principali fonti di cibo del lupo. I lupi preferiscono una facile preda, ovvero animali malati o deboli, poiché questo gli rende la caccia più facile e meno rischiosa. Dato che il virus non è dannoso per gli altri animali selvatici, i lupi possono svolgere un ruolo essenziale nella gestione delle malattie. I cinghiali colpiti dalla febbre suina mostrano segni dell’infezione entro pochi giorni e sono più deboli e lenti degli individui sani, questo li rende facili prede dei lupi. L’uccisione di animali infetti diminuisce i focolai della malattia e riduce le possibilità di ulteriore diffusione. Anche se i cacciatori umani hanno tentato di svolgere questo compito, però i lupi, in particolare i branchi di lupi, sono significativamente più efficaci nel tenere a bada la malattia, svolgendo un ruolo importante per un ecosistema sano."
Verrebbe da chiedersi se lo Spanò ha capito che così facendo, gli stessi lupi, muovendosi sul territorio, con i loro escrementi diventerebbero loro stessi diffusori del virus. A meno che, il co-portavoce metropolitano, a cose fatte, non voglia sostenere di eliminare tutti quei lupi che nel frattempo, ingrassandosi a dismisura e sviluppando le loro popolazioni, diventano loro stessi un problema ancora più grosso, sia per i suini, sia per gli allevatori e per la popolazione tutta.
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