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Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA


martedì 8 febbraio 2022
    
 
 
Negli ultimi giorni Ispra ha diffuso una serie di chiarimenti in merito alla gestione della peste suina in Italia.  Il Ministero della Salute con il supporto dell’Unità di crisi entrale e il Gruppo di esperti in materia di PSA, ai quali ISPRA partecipa, ha infatti  attivato le procedure per la delimitazione dell’area infetta e per contrastare l’ulteriore diffusione della malattia.

Ecco alcune domane e risposte che Ispra  propone sul suo sito:

Perché è importante sospendere qualsiasi tipo di attività venatoria nella zona infetta da Peste suina africana?

Perché si tratta di attività che comportano un duplice rischio: la movimentazione di cinghiali potenzialmente infetti sul territorio, soprattutto conseguente al ricorso di tecniche che utilizzano i cani, e la diffusione involontaria del virus attraverso calzature, indumenti, attrezzature e veicoli.   

Perché è importante regolamentare qualsiasi tipo di attività venatoria nell’area confinante con la zona infetta (entro 10 km dal confine)?

Perché, considerati i rischi che comporta per la diffusione della Peste suina africana, è importante che siano adottate modalità di prelievo venatorio, volte a limitare al massimo il disturbo ai cinghiali per non aumentarne la mobilità, unitamente a misure di biosicurezza in grado di ridurre il rischio di diffusione del virus come effetto della contaminazione di indumenti, scarpe, materiali e veicoli.

La comparsa della Peste suina africana è dovuta alle elevate densità di cinghiale?

No, la comparsa del virus è totalmente indipendente dalle densità di cinghiale. Le popolazioni di cinghiale infette più vicine all’Italia vivono a diverse centinaia di km di distanza. La comparsa dell’infezione nel cinghiale in Piemonte e Liguria è sicuramente dovuta all’inconsapevole introduzione del virus da parte dell’uomo.

L’elevata densità del cinghiale favorisce la persistenza del virus?

La densità del cinghiale non ha effetti significativi sulla persistenza in natura della Peste suina africana. La notevole resistenza del virus nell’ambiente fa sì che la malattia continui a circolare per anni, anche in popolazioni di cinghiale a densità bassissime (es. circa 0,5/km2).

 Allungare il periodo consentito per la caccia in braccata in questa fase epidemiologica è utile a prevenire la diffusione delle Peste suina africana?

No. In questa fase in cui è ancora in corso di definizione l’area effettivamente interessata dall’infezione, è anzi fortemente consigliato evitare qualsiasi attività che possa causare la dispersione degli animali sul territorio e con essa la possibile diffusione del virus, sia in modo diretto, aumentando la mobilità di eventuali cinghiali infetti, sia in modo indiretto, come effetto della contaminazione di indumenti, scarpe, materiali e veicoli.

Secondo le simulazioni effettuate, per poter rallentare significativamente la diffusione della Peste suina africana si dovrebbe rimuovere nel brevissimo periodo la quasi totalità della popolazione di cinghiale (circa il 90%), obiettivo irrealistico da raggiungere nella gran parte dei contesti presenti sul territorio nazionale.

La presenza del lupo contribuisce alla diffusione della Peste suina africana?

La presenza del lupo non appare avere effetti rilevanti sulla diffusione della Peste suina africana. Recenti studi effettuati in aree infette della Polonia, hanno verificato l’assenza totale del virus nelle feci di lupo, dimostrando che il passaggio nel tratto intestinale ne provoca la degradazione completa. Inoltre gli enzimi presenti nella saliva danneggiano la superficie esterna del virus limitandone l’infettività. Al contrario, il lupo potrebbe contribuire a limitare la circolazione della Peste suina africana sia predando di preferenza gli individui malati, sia consumando le carcasse infette.

Cosa fare se si trova una carcassa di cinghiale in un’area al di fuori della zona infetta?

Segnalarla immediatamente ai Servizi veterinari regionali, mediante il numero appositamente creato da ciascuna regione o eventualmente utilizzando il 112, fornendo indicazioni sull’ubicazione precisa e opportuna documentazione fotografica del ritrovamento.


ISPRA sottolinea la necessità di seguire rigorosamente le indicazioni tecniche della autorità nazionali competenti (con le quali ISPRA collabora costantemente) e l’importanza cruciale della ricerca attiva delle carcasse di cinghiale, da segnalare immediatamente ai Servizi veterinari regionali in caso di ritrovamento.

Le indicazioni della autorità nazionali competenti sono articolate nei tre livelli territoriali individuati: zona infetta; area confinante con la zona infetta (entro 10 km dal confine); intero territorio nazionale.

Nella zona infetta è prioritario assicurare una gestione della popolazione di cinghiale coordinata e efficace, con l’unico scopo di ottenere nel breve periodo l’eradicazione del virus, condizione essenziale per riprendere le normali attività di allevamento, caccia, trekking, mountain biking, utilizzo del bosco e fruizione pubblica delle aree naturali in essere precedentemente all’epidemia.  

Al di fuori della zona infetta e dell’area confinante, al momento l’unica prescrizione delle autorità nazionali competenti riguarda la movimentazione dei cinghiali vivi; resta ferma per le autorità locali competenti la possibilità di introdurre ulteriori misure restrittive.




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37 commenti finora...

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Quoto Flagg …..habitat+Inverni miti+disponibilità trofica=aumento specie……..a conferma di tale tesi: ho cacciato x anni in zone dove nn veniva allevata la pecora(solo vacche allo stato brado) ,capitava di scovare QUALCHE volpe in un’intera stagione……..nei festivi natalizi ,rimanevamo in zona “nostra” con alta densità di allevamento ovino ,scovavamo 8/10 volpi a gg …….più disponibilità trofica + cuccioli arrivano ad un eta ‘ adulta e in grado di procreare………x PSA la soluzione è nel ns metodo di gestione del problema…….semplice ma,ai politici e ai succhiasoldideicontribuenti,le cose semplici nn piacciono….

da Lisandru 11/02/2022 14.54

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Non e' vero che la proliferazione di cinghiali e' dovuta alla caccia. E' dovuta al clima piu' mite, all' abbondanza di habitat favorevole e ad un mancato controllo nelle aree protette. Ho appena postato un articolo scientifico AUTOREVOLE che lo dimostra chiaramente: la densita' di cinghiali e' regolata in maggior misura dal clima (soprattutto invernale) e dalla presenza di cibo.

da Flagg 10/02/2022 17.57

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Gaetano allora gli storni, che non sono cacciati, secondo questa teoria dovrebbero paurosamente calare di numero ? Mah ?

da Frank 44 10/02/2022 10.42

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Se non ho capito male sembra che la proliferazione dei cinghiali sia dovuta alla caccia ,perché il cinghiale cacciato cerca di riprodursi in maggior numero per sostenere le perdite.ho pensato allora Ch potremmo applicare questo giudizio a molti altri selvatici in particolare alle oche che sono belle grasse

da Gaetano 09/02/2022 22.54

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Ma no Pasquino 1 il lupo non cammina, dopo aver sbranato un cinghiale infetto il lupo prende il volo e si libra nel cielo, la spiegazione di Ispra è molto chiara, invece l'uomo e il cane che camminano vanno fermati

da Mauro 09/02/2022 18.14

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Buongiorno, anche in Germania nelle prime fasi della gestione dei focolai di PSA è stato inserito il divieto di caccia. I cacciatori si sono impegnati in prima linea nella ricerca delle carcasse di cinghiali per circoscrivere il più possibile le zone di rischio. Purtroppo il divieto di caccia, oltre a quello di tutte le altre attività ricreative, nelle zone "infette" è fondamentale per evitare la diffusione del virus dovuta all'uomo.

da Alessandro G 09/02/2022 16.16

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Ad abolire la caccia sono le persone, non il cinghiale. I danni mggiori li ha fatti e continua a farli l' uomo, caccia o non caccia.

da Confucio 09/02/2022 14.46

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Il cinghiale ha danneggiato e abolirà la caccia in Italia.

da Dario 09/02/2022 12.23

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Mah io veramente ho pochi dubbi che e' solo questione di tempo se si resta SOLO a guardare. Va bene essere prudenti ma fino ad un certo punto. Se si resta solo a guardare la PSE diventera' endemica come e' avvenuto in Sardegna e comme sta avvenendo con il COVID-19. La differenze tra PSE e COVID e' che nel secondo caso si e' accelerato di brutto il processo, prima di diffusione e poi di debellamento (grazie soprattutto al vaccino) ed il virus e' stato costretto ad evolvere piu' rapidamente (nuove varianti) per sopravvivere. Facendo cosi' e' diventato piu' infettivo e meno letale ma state certi che non scomparira' mai. Nel caso della PSE, siccome non ho mai sentito parlare di un vaccino, a parte cose "promettenti", per ora non c'e' molto da pensare. Per limitare la diffusione bisogna essere pronti anche ad una caccia tappeto (come gia' e' avvenuto in altri luoghi e dove ha funzionato!) ma ci vuole organizzazione ed io non la vedo. Il problema e' che i caporali dell' animalismo non vorranno mai accettare di dover dire grazie a cacciatori. Non vedo altro modo per combattere la diffusione....

da Flagg 09/02/2022 12.05

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

La PSA dovrebbe fare 20km all anno.....qui li ha fatti in pochi giorni......a pensar male.....eh ITALISPRALIOTI ???

da Indagare 09/02/2022 11.49

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

....tanto sale sulla coda dicono....così poi si trovano i prosciutti gia pronti....

da Zichichi ambientali 09/02/2022 11.05

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

La popolazione di cinghiali 9 come anche il resto ovviamente) cambia in maniera ciclica. Questo e' evidente se guarda sul lungo termine, ragionando in decenni e secoli....Una volta la peste suina, una volta il clima, un' altra volta la caccia a teppeto senza tregua....ci sono tanti modi in cui la Natura regola le cose. E' sempre stato cosi' e sempre sara cosi'. Adesso siamo ancora in un' epoca di elevata densita' di cighiali ma state certi che non sara' il lupo a cambiare le cose. La peste suina puo' farlo....

da Flagg 09/02/2022 10.52

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Se la predazione del lupo gioca un ruolo minore sulla variabilita' della densita' di cinghiali e' chiaro che NON e' una soluzione per risolvere i problemi principali di sovrannumero di cinghiali, danni all' agricoltura e compagnia cantando....in condizioni NORMALI. Un branco di lupi che attacca un cinghiale adulto le prende di brutto e se attaccano un cinghialotto ci sono gli adulti a difenderlo. I lupi non fessi e non rischiano la vita quando hanno altre fonti di cibo piu' facili....

da Flagg 09/02/2022 10.24

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Ti riporto un pezzettino ed una ulteriore citazione che riporta uno studio ancora piu' specifico e completo: At biogeographical scale, the mean January temperature and vegetation productivity index were the best factors explaining the variability in wild boar population densities, whereas predation by wolves Canis lupus played a lesser role. Referenza: Melis, C., Szafranska, P. A., Jedrzejewska, B. & Barton, K. Biogeographical variation in the population density of wild boar (Sus scrofa) in western Eurasia. J. Biogeogr. 33, 803–811.

da Flagg 09/02/2022 10.16

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Robin, non mi devo mettere d' accordo con nessuno. Io parlo sempre e solo di fatti. Andate su nature.com a "scientific reports" e cercate l' articolo 11-9680 del 2021. Titolo: Clear phylogeographic pattern and genetic structure of wild boar Sus scrofa population in Central and Eastern Europe. Non credo che sia gratuito pero'...per me lo e'! Non faccio politica, non racconto sogni fantasiosi. il lupo non si ciba di cinghiali in condizioni normali. E' una certezza. Gli ungulati non sono tutti uguali. Un capriolo, un daino si, un cinghiale no. Solo se malato e debloe oppure gia' morto e questa e' l' UNICA utilita' che puo' avere il lupo sul problema cinghiale. A quelli in salute gli il solletico....Ad dire il vero basta guardare qualche documentario serio per vederlo con i propri occhi. E' cosi' anche nel resto del mondo!

da Flagg 09/02/2022 10.05

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

L ente piu inutile dell UNPA....almeno loro erano sinceri e con onore .

da Annibale 09/02/2022 7.41

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Il lupo mi risulta che cammini con le zampe quanto i cani e l'uomo( nel caso specifico si chiamano gambe),non capisco perché se nel caso di cani e uomo ciò rappresenta un rischio e non lo sia invece per il lupo.

da Pasquino 1 09/02/2022 7.31

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Prima tutti gli italiani allenatori di calcio, poi tutti esperti di covid, ora tutti esperti di PSA. Ma che cacchio c'entra il lupo o l'ornitorinco.

da Nath 08/02/2022 22.56

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Ma in ispra di che tipo di droghe fanno abuso?

da Ligure 08/02/2022 19.36

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Qualcuno dice che il cinghiale non fa parte della dieta abituale del cinghiale, qualche altro dice che il lupo preda soprattutto cinghiali( in modo particolare i piccoli). Beh quando vi siete messi d'accordo fatemelo sapere! Nel frattempo una considerazione: la squadra a cui appartengo faceva mediamente 130/150 cinghiali per stagione, da quando si sono insediati i lupi difficilmente superiamo i 50 capi per stagione. Dato che tutti gli altri fattori: N° dei componenti la squadra, stesse zone di caccia, stessi conduttori di cani, mi viene da pensare che la riduzione del carniere sia da addebitare a questo nuovo ospite.

da Frank 44 08/02/2022 19.09

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Quale sarebbe l’ISPRA vera? Io ne conosco solo una!

da Antonio x Robin 08/02/2022 17.57

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Trovatevi d'accordo Flagg. Soprattutto con quelli che dicono che il lupo s'è riaffacciato perchè c'è carne abbondante di ungulati, soprattutto cinghiali. Questo da anni ha portato comunque a far adottare nuove strategie di difesa alle scrofe (fanno branco per difendere i cinghialotti), e a spingere i cinghiali a valle e nelle città. Per la peste, voglio vedere che succede ora che arriva la primavera e le aziende locali di turismo devono organizzare l'accoglienza degli escursionisti. Per la peste, che prendessero l'esempio della Sardegna o della Cecoslovaccia, dove con poche mosse di buon senso (delimirtare le aree e fare piazza pulita) riescono a controllare il fenomeno. Quanto all'Ispra, c'è Ispra e Ispra. Quella vera è molto diversa dall'ex INFS, ormai da tempo in mano alla Lipu, al WWF e alla demagogia più becera: vedi scandalo dei KC.

da Robin 08/02/2022 17.42

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Mi sarò incontrato con un ibrito ma ho visto con i miei occhi rotolarsi sulla carcassa di in cinghiale morto.

da Sergio 08/02/2022 17.26

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

ispra...un accozzaglia di idioti

da ric 08/02/2022 17.24

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Solo gli amici intimi di Pecoraio Ascanio possono sostenete che “la densità del cinghiale non ha effetti significativi sulla persistenza in natura della Peste suina africana.” ESSENDO UN VIRUS IL DISTANZIAMENTO SOCIALE NON VALE PER I CINGHIALI.

da Scienziati politicizzati 08/02/2022 17.16

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Certo e' che pero', laddove i casi sono stati rilevati stanno cercando di dare una tosatina sostanzionsa alla popolazione di cinighiale? Ecco questo sia il punto sui lamentarsi!

da Flagg 08/02/2022 17.15

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

E comunque sono solo 2 o 3 gli stati Europei messi maluccio. La Polonia e' in testa con circa 5000 casi registrati nell' ulltimo anno, poi l' Ungheria con 2000, poi la Romania con meno di 1000 e poi veremante poca roba. Qesto spiega piuu' facilmente perche' non hanno trovato nulla nelle feci dei lupi! Magari quelli che se la son presa sono morti pure loro....In Italia, i cinighiali infetti mi sembra che li possa contare anche un bambino che va all' asilo. Questo spiega le indicazioni dell' ISPRA ecioe' che siamo in una situazione di stretto controllo e bisgn essere pronti ad intervenire con azioni ad hoc senza andare nel panico e sparare atutto. Una volta tanto non mi sembra una posizione cosi' scellerata e pr9iva di senso.

da Flagg 08/02/2022 17.00

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Frank 44, il lupo non ha un' influenza rilevante sulla dispersione dei cinghiali per il semplice motivo che preda solo animali malati o deboli e mangia carcasse. Il cinghiale NON fa parte della sua dieta abituale. ISPRA dovrebbe piuttosto ricordare questo all' opnione pubblica in condizioni NORMALI....Un branco di lupi che attacca un cinghiale e' un evento NON comune. E' stato dimostrato proprio in quelle zone attorno alla Polonia. Pubblicazione recente su Nature (una delle top 5 riviste scientifiche al mondo su oltre 20mila!!). Tuttavia, fino a quando gli animali infetti sono dell' ordine delle migliaia sara' difficile trovare feci di lupo "attendibili" sia per i numeri limitati di cinghiali infetti sia per le popolazioni modeste di lupi. La popolazione di lupi polacca si aggira sui 2500 lupi... A me invece suona strano la conclusione: come fanno a dire che il lupo non affetto se nelle feci non hanno trovato nulla di nulla? Diverso sarebbe dire che hanno trovato una traccia, un indizio, una prova (tipo filmato di lupi che si cibano di una caraccassa con successiva analisi dei resti della carcassa) che proverebbe il debellamento. Per il resto bisogna dire che ISPRA parla di blocco di tutte le attivita' e che potranno riprendere solo dopo il debellamento. Non e' solo la caccia. Chi vivra', vedra'....

da Flagg 08/02/2022 16.34

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Nessun tipo di caccia? Quindi nemmeno x funghi,asparagi,bici,trekking,vagabondaggi vari ……anche le loro scarpe e gomme d’auto potrebbero…….come giustamente detto anche i piedi del lupo che,fa chilometri x mangiare potrebbe essere altamente negativo,senza contare tutti gli uccelli carnivori(rapaci notturni e diurni ) che,volando in pochi minuti a km dal punto ipotetico della carcassa infetta ,con pezzi di carne nel bekko ………che faccia tosta sti sccciiiiieeenzzzzziiiatttti itagliani dell’ISPRA ………….anticaccismo puro

da Lisandru 08/02/2022 16.02

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Di ASSOLUTAMENTE OVVIO c'è solo lo spirito contrario alla caccia che accomuna tutti i pareri di ISPRA che tutto è meno una istituzione statale super partes. Questo è stato ulteriormente certificato dalla UE nei commenti che accompagnano i nuovi KC

da Pasquino 1 08/02/2022 15.34

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Gli sciocchini di professione riescono a fare polemica per partito preso anche su poche frasi di una assoluta ovvietà.

da Maggi 08/02/2022 15.06

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Se mai ci fossero ancora dubbi su ISPRA queste risposte confermano quale sia la politica militante anticaccia di questo Istituto unico peraltro in Europa a sostenere migrazioni prepuziali anticipate contestabili ed opinabili persino dalla Commissione Europea.

da Cacciatore Ardito 08/02/2022 14.57

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Fucino hai ragione da vendere,io mi chiedo ma è mai possibile che non capiscano che dopo due anni di clausura e di paura per noi ed i nostri cari,non si può chiedere alla gente di rinchiudersi in casa specie PER CHI ABITA IN PERIFERIA.In centro è dura ma con la psa è cambiato poco o nulla ma per noi non poter andar per boschi significa GALERA senza aver commesso reati

da Mino 51 08/02/2022 14.06

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

ISPRA è notoriamente una struttura politica (le nomine le fa la politica alla quale i nominati rispondono o vengono rimossi perdendo stipendio e carriere) che fa capo a un noto ex ministro animalaro e pecoraro. Quindi da le risposte che si attendono i politici che li li hanno insediati. In Italia nulla è come nel resto d’Europa dato che siamo un paese latino americano che crede di essere nord europeo. E CHI SI ILLUDE DI POTER CACCIARE ALMENO GLI UNGULATI IN PACE SBAGLIA.

da X questi qua sotto 08/02/2022 12.51

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Giustissime osservazioni Frank 44, cosa pensare adesso dopo queste affermazioni ??

da jamesin 08/02/2022 12.43

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Non mi riesce di capire come mai le calzature umane riescono a diffondere il virus e invece le zampe dei lupi non lo diffondono. Se ISPRA me lo spiegasse ? Inoltre non riesco a capire come mai i cani dei cacciatori hanno effetto sulla dispersione dei cinghiali e invece il lupo no! Mistero ? Se ISPRA me lo spiegasse ?

da Frank 44 08/02/2022 12.25

Re: Peste suina africana (PSA): le indicazioni di ISPRA

Oltre al Covid quest'anno,ci mancava la PSA a rompere le balle ai cacciatori?????

da Fucino Cane 08/02/2022 11.38