L'Ufficio Conservazione della Natura dell'Ente parco della Val Grande ha approvato un piano per la gestione del cinghiale in virtù dei gravi squilibri ecologici e socieeconomici causati da questa specie.
Il cingliale, qui come in molti altri parchi italiani, è infatti in continuo aumento. Vi sono ad oggi dai 150 ai 200 capi stabili ma gli incrementi possono arrivare fino al 200 per cento in un anno. Il piano, già approvato dall'Ispra e in attesa di approvazione da parte del Ministero dell'Ambiente, prevede interventi diretti alla prevenzione e al contenimento dei danni per le attività agro-silvo pastorali, come l'uso di reti meccaniche ed elettrificate e azioni di contenimento della specie.
Il prelievo verrà attuato con il metodo dell' appostamento in luoghi già individuati, oltre che l'uso di gabbie e successivo abbattimento degli animali. Il piano prevede inoltre la realizzazione di un corso per selecontrollori (privilegiati i residenti dei Comuni del Parco) che saranno autorizzati ad effettuare abbattimenti entro i confini dell'area protetta.