In una nota Arci Caccia ricorda i passi fatti dall'allora Forestale fino agli accordi di oggi. "Dopo 15 anni, ancora grazie al Corpo Forestale dello Stato. Già nel 2005, la rivista del Corpo “Silvae” proponeva di portare l’ambiente in Costituzione - scrive -. A seguire, mentre correva l’anno 2007, il Corpo Forestale dello Stato promuoveva un confronto sullo stato di applicazione della legge 157/92 che l’allora capo Cesare Patrone battezzò il “Tavolo della Legalità”. Il “Primo abbraccio” titolava rivista della “Forestale”, vestale del nostro patrimonio naturale".
"Un “Tavolo” che, tra i legami possibili, aveva voluto già sottolineare la gastronomia, ripreso dall’ARCI Caccia e oggi dalla Fondazione UNA. Il tema è da valorizzare di comune intesa e interesse, superando approcci faziosi e di parte laddove sono stati così organizzati dalla Fondazione. Il lavoro avviato grazie all’allora Comandante Cesare Patrone - spiega l'associazione venatoria -, con il sostegno del Ministro De Castro e la sensibilità e la competenza dei forestali presenti, tra questi il Dott. Stefano Cazora che coordinava la comunicazione, ha avuto una sola lacuna: purtroppo, per volontà di alcuni dei partecipanti, si è fermato lì. “Evaporata” così, purtroppo, l’attenzione a vantaggio di interessi altri, lontani dalla conservazione del patrimonio comune: l’ambiente e la fauna selvatica.
Vogliamo credere che, malgrado la palese “decadenza” della rappresentanza dell’associazionismo, che per legge è titolato alla conservazione dell’ambiente e a questo primo dovere dovrebbe sentirsi obbligato a rispondere alla comunità nazionale, ancora sia possibile riprendere quella intuizione e riproporre quel “primo abbraccio” di cui titolava il Forestale.
Il Corpo Forestale, oggi, è parte organica dei Carabinieri, ed è quindi ancora più tutore dei beni naturali e meritoriamente in campo nella prevenzione e repressione del Bracconaggio. Hanno dimostrato competenza e conoscenza. Avrebbero bisogno di più mezzi. Collaborare da volontari con loro ci onora. La nostra speranza è che maturi un nuovo, duraturo, “abbraccio”. Per altri sedicenti paladini del territorio non è dato ancora sapere. I cacciatori, produttori e protettori di fauna e ambiente, sanno da che parte stare".