In una recente intervista di Lorenzo Zuppini su "Il primato nazionale.it", il noto polemista Camillo Langone ha data la sua interpetazione al fenomeno dell'animalismo/ambientalismo imperante, che ha portato alla modifica degli articoli 9 e 41 della nostra Costituzione. Valutazione molto critica, in linea con le sue convinzioni, fino a dichiarare che sarebbe meglio avere “Più bambini nei ventri e meno chihuahua al guinzaglio, altrimenti con la raccolta differenziata dovremo smaltire la nostra civiltà”.
"La tutela ambientale e, peggio, animale, mette la tutela umana in secondo piano - dice Langone. - Non si può tutelare tutto allo stesso modo e infatti già oggi in Italia un gabbiano vale più di un bambino: al gabbiano, uccello invadente, proliferante e feroce, non si può sparare, mentre un bambino di 89 giorni che galleggia inerme nel grembo di sua madre si può aspirare e spappolare (se poi non rispetta determinati standard gli si può iniettare veleno nel cuore anche poco prima della nascita)”. L’ambientalismo, prosegue, è un ideologia che acceca tutti i partiti, eletti ed elettori. Attribuendo all’ambientalismo nostrano una forma di paganesimo, più forte dove è più debole il cristianesimo.
E sull'animalismo, insiste, "le bestiole surrogano i bambini. Non li vedi i cagnetti in carrozzina e le donne che si dichiarano mamme, sottolineo mamme, dei loro chihuahua? Sono spettacoli osceni tipici di tutte le decadenze: ne era già disgustato Giulio Cesare, ce lo ricorda Plutarco”.
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