Nel dipartimento dell'Aude, in Francia, l'associazione One Voice ha deciso di intraprendere un'azione legale contro il decreto che consente ai cacciatori di continuare a cacciare il colombaccio fino alla fine di marzo, mentre la chiusura della caccia è prevista al 25 febbraio. Questo decreto si basava sul fatto che il colombaccio era stato classificato nell'elenco delle specie ESOD (specie suscettibile a causare danni) e, quindi, era logico posticiparne la caccia.
Il tribunale amministrativo di Montpellier ha stabilito che la prefettura non doveva iscrivere il colombaccio nell'elenco delle specie classificate ESOD. Anche se i danni alle colture sono facilmente osservabili, la corte ha messo in discussione queste argomentazioni avanzate dalla Federazione dei cacciatori in quanto "non sono avvalorate da seri dati scientifici". Inoltre, la prefettura è stata criticata per non aver stabilito specifiche aree interessate dall'ordinanza sulla base del danno annunciato.
La giustizia ha quindi ritenuto che il periodo di caccia prolungato dal 25 febbraio al 31 marzo non costituisca un periodo durante il quale i colombacci siano presenti in gran numero sul territorio e non costituiscano una minaccia per le colture. E quindi l'ha sospeso.
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