Da quanto si legge sul quotidiano L'Adige, torna in auge il «Progetto cervo», il piano di conservazione e gestione del cervo nel settore trentino del Parco Nazionale dello Stelvio e nel distretto faunistico della Val di Sole che di fatto apre alla possibilità di sparare all'interno dell'area protetta. Fermo al 2008, quando l'allora comitato di gestione del Parco ne aveva dato un primo avallo con i voti contrari di Dario Zuccarelli (Italia Nostra), Francesco Borzaga (Wwf Trentino) e dell'allora sindaca di Rabbi Franca Penasa, il piano nasce dall'esigenza di mitigare gli squilibri ecologici causati agli ecosistemi dalle elevate densità di cervo e limitare gli impatti negativi esercitati sulle attività economiche oltre che consentirne la conservazione e il benessere a lungo termine.
Attualmente è stata rilevata una densità di 29 capi per chilometro quadrato, con conseguente previsione di prelievo a ottobre di circa 180 capi e nei successivi tre anni di circa 500, come avviene già nei settori lombardo e altoatesino.
Il prelievo selettivo, infatti, sarà affidato ai cacciatori appositamente formati tramite la partecipazione a corsi di abilitazione. Gli ambientalisti intanto protestano e propongono la soluzione lupo. Anche fra i cacciatori sono nate diverse perplessità.
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