Polemica aperta tra Arci Caccia e Fidc nelle Marche sulla discussione relativa al prossimo calendario venatorio. Il tutto è nato dalla mancata sottoscrizione da parte di Arci Caccia della lettera alle amministrazioni regionali sulla questione dei Key Concepts, che invitava le stesse a non ottemperare alla diffida degli animal-ambientalisti sulle date alla migratoria. Arci Caccia Marche dopo le critiche ricevute in un comunicato firmato anche da Eps, risponde prendendo le distanze dalle "matrioske" che "non parlano con verità e trasparenza", avanzando critiche sulla fondazione Una e sulla presenza degli armieri. Risponde Fidc accusando le due associazioni di non tenere alla caccia alla migratoria, mostrando conseguentemente interesse per le riserve e la stanziale ma anche sottolineando un evidente contrasto tra Arci caccia Marche e Arci Caccia Nazionale, dato che questa ha sempre sostenuto UNA.
Ecco entrambi i comunicati:
SPERANDIO (ARCICACCIA) E PATACCHINI (EPS): DICIAMOLA LA VERITÀ AI CACCIATORI, LIBERIAMOLI DALLE MATRIOSKE. PER NOI NO, GRAZIE.
13 Marzo 2022
In momenti tanto drammatici ringraziamo le battute di FIdC che, durante le riunioni, ci fanno un po’ sorridere.
In una riunione organizzata online dalla Regione Marche per parlare del prossimo calendario venatorio, lo scorso 10 marzo, FIdC con il suo presidente regionale, in rappresentanza anche dei produttori di armi e munizionamento di ogni tipo, ci hanno criticato per una cosa di cui siamo orgogliosi: non abbiamo sottoscritto una lettera-diffida contro le Associazioni ambientaliste sui Key Concepts, in cui si invocava il “muro contro muro” tra produttori di armi e alcune Associazioni venatorie.
La lettera, serviva a coprire il fallimento, nella storia dell’azione di FIdC/armieri e altri, sui KC in Italia ed in Europa. Ma la cosa più ridicola della guerra di cartapesta è un’altra.
FIdC, insieme ad ARCI Caccia, Enalcaccia e produttori di armi e munizioni si vantano di essere la più grande Associazione ambientalista perché, tramite la loro visione di “UNA” –matrioska- con cui aderiscono allo IUCN.
I soci di FIdC più quelli di altre AA.VV. vi aderiscono (non sappiamo se a titolo gratuito) e, in questo IUCN, sono amici fraterni di Lipu (!!!!!!), di Legambiente, WWF, Federparchi e altre Associazioni.
Sanno questi signori dove hanno iscritto i loro soci?
Come vantato da “UNA Informa”, FIdC e Legambiente sono partner in un “life” (con relativo finanziamento europeo) sulla produzione della starna per…..(FIdC e Legambiente alleate??!!??!!)
In Europa, dove gli innumerevoli viaggi di FIdC/FACE hanno prodotto solo chiacchiere sui KC (validati dai produttori di armi) c’è una interlocuzione stretta con BirdLife (Lipu in Italia) con i risultati infausti che pagano i cacciatori italiani. Toccano anche ai nostri, malgrado noi non abbiamo delegato nulla a FACE e, neno che mai, a FIdC/armieri italiani.
Le “matrioske”, che non parlano con verità e trasparenza, hanno già messo in crisi nelle Marche, per i comuni interessi dei dirigenti di Produttori di ARMI, UNA, FIdC, esperienze unitarie sulla carne dei selvatici.
Gli interessi di qualche Associazione seria, e quello che è accaduto, sono “silenziati” come la loro amicizia, strutturata con gli ambientalisti.
Di notte “amici” ….. di giorno “guerrafondai”.
Nelle Marche, NO GRAZIE!
F.to Gabriele Sperandio (Arcicaccia) F.to Domenico Patacchini (E.P.S.)
PER ARCICACCIA IL FUTURO È LA CACCIA FOTOGRAFICA ALLA STANZIALE?
14 Marzo 2022
Con un cortocircuito che troviamo quanto meno singolare, riservisti e rappresentanti di quella associazione che, più per motivi ideologici che oggettivi, ha a suo tempo maggiormente osteggiato le “riserve padronali” si trovano oggi allineati sulla stessa posizione e dalle Marche, dopo analoghe esternazioni a livello nazionale di qualche giorno fa, fanno sapere ai cacciatori che “Contrordine compagni: l’Ispra ha sempre ragione!”.
È quanto di fatto dichiarano in un comunicato il presidente regionale dell’Arcicaccia Marche Gabriele Sperandio e dell’Eps Domenico Patacchini, riaffermando con orgoglio la mancata sottoscrizione a livello nazionale da parte delle loro Associazioni di riferimento della lettera con cui le altre Associazioni venatorie – ma ovviamente l’attacco è sempre e solo rivolto a Federcaccia – hanno invitato gli Assessorati e Uffici caccia delle Regioni a non tenere conto della diffida animal-ambientalista sulla questione Key Concepts e l’adeguamento dei calendari venatori al Documento della Commissione europea di revisione di questi sulle date di migrazione prenuziale degli uccelli.
Una posizione non solo dovuta a difesa degli interessi dei cacciatori, ai quali verrebbero sottratte settimane di caccia senza alcun vantaggio reale per le specie in oggetto, ma quel che più conta basata su dati e ricerche – quelle che per Arcicaccia non contano nulla e sarebbero il fallimento della FIdC, salvo poi usarle ben volentieri quando servono nei ricorsi e nella stesura dei calendari – che dicono ben altro e a fronte di un comportamento da parte di ISPRA nel processo di elaborazione dei dati tutto fuorché collaborativo e aperto al confronto tecnico-scientifico con le Regioni, le Province autonome e i portatori di interessi, agendo in modo apertamente e smaccatamente di parte. Un atteggiamento che sicuramente nuoce alla credibilità e autorevolezza che dovrebbe avere un Istituto pubblico a servizio di tutti i cittadini.
Tutto questo evidentemente per Arcicaccia va benissimo e non ci resta che pensare che probabilmente ai cacciatori loro tesserati della caccia alla migratoria non interessi nulla, concentrandosi ora su fagiani e lepri di cui le riserve aderenti all’Eps sono piene.
Sorvoliamo, per carità di Patria, su altri punti sollevati dall’invero abbastanza sconclusionato comunicato, forse frutto di notturni mal di pancia più che di meditate riflessioni venatorie.
Ci limitiamo a sottolineare che nel furore iconoclasta contro Federcaccia e i “produttori di armi e munizionamento di ogni tipo” (un afflato pacifista? O forse i tesserati Arcicaccia da questa stagione utilizzeranno invece di doppiette e sovrapposti la macchina fotografica?) il presidente Arcicaccia delle Marche contesta anche il suo presidente nazionale Christian Maffei, che pure siede al tavolo dell’IUCN con Fondazione UNA, unica associazione italiana non dichiaratamente anticaccia in quel consesso.
Forse il presidente Maffei dovrebbe impiegare 5 minuti del suo tempo per spiegare al suo regionale come funzionano le cose negli organismi internazionali e in Europa, ma anche nei rapporti fra le Associazioni che siedono in UNA e magari un po’ di storia di quest’ultima.
Sperandio pare ignorare infatti che alla nascita di Fondazione Una con Federcaccia e gli “armieri” ha partecipato Arcicaccia; il suo attuale presidente nazionale Maffei ne è vicepresidente e il suo ex presidente nazionale Osvaldo Veneziano ne ricopre, ma guarda tu, il ruolo di vicepresidente del Comitato scientifico. Ma tutto questo, nelle Marche non lo sanno?
In buona sostanza il presidente regionale Arcicaccia e il cofirmatario dell’Eps ci paiono avere le idee per lo meno confuse. Non si spiega altrimenti il motivo per cui nell’accusare Federcaccia e altri di avere stretti rapporti con le associazioni ambientaliste e di contestare l’ISPRA, Arcicaccia in compagnia di Eps sostiene e difende accesamente proprio le posizioni degli anticaccia!
Ufficio stampa Federazione Italiana della Caccia
Federazione Italiana della Caccia Marche
Aggiornamento del 16 marzo 2022. Nuova risposta di Arci Caccia
Maffei e Sperandio: Non siamo fotografi ma cacciatori al lavoro per dare un futuro all’attività venatoria
Dopo il comunicato di Federcaccia Nazionale e Marche, pubblicato il 14/03/2022 occorre precisare alcune cose, note a tutti, ma che forse è bene ricordare: ARCI CACCIA è, rimane, e sarà sempre per la caccia popolare e “democratica”, come prevista nella legge italiana attualmente in vigore e non fa sconti a nessuno rispetto alla strenua difesa dell’art. 842.
I rapporti che Arci Caccia ha con Eps sono gli stessi che ha con tutte le associazioni che fanno parte della Cabina di Regia. Chiaramente, se attaccate in maniera strumentale, come di fatto è successo nelle Marche, liberamente mettono in campo una reazione comune.
Rispetto alla mancata firma del documento di “diffida agli ambientalisti” i nostri dubbi erano nel merito. Dire che i KC non hanno valore legale, quando ormai da anni sono presi a riferimento da tribunali e istituzioni ci sembra anacronistico e controproducente. Siccome sono anni che lo diciamo, totalmente inascoltati, pensiamo che possa essere utile cambiare strada, per continuare a cacciare la migratoria. Una forma di caccia che ci è così cara che da mesi, continuiamo a lottare per l’approvazione del piano della tortora e il suo conseguente rinserimento nei Calendari Venatori.
Purtroppo, gli studi “fai da te” hanno mostrato tutti i loro limiti, e fossilizzarsi su questo unico fronte non ci porterà da nessuna parte.
Sottolineiamo anche che, mentre sono ancora in fase di redazione e di concertazione i calendari, infilarci nel percorso di diffide, controdiffide e sentenze favorevoli (a cui se ne possono opporre altrettante sfavorevoli) non ci convinceva e non ci convince.
Noi faremo la nostra battaglia nell’interesse dei cacciatori, per consentire che nel mese di gennaio si cacci il più possibile e siamo consapevoli che la posizione presa dal MITE (non da ISPRA che è organismo tecnico scientifico) sui KC non ha simili in Europa e è proprio il Ministero che dovrà sanare questa anomalia per ora tra l’altro poco motivata.
Siamo anche preoccupati, viste le tragiche esperienze degli anni scorsi, di evitare di incorrere in sospensioni dei calendari, ritardi delle aperture, incertezza fino all’ultimo minuto; atteggiamenti che, fino a oggi, non ci hanno portato fortuna.
Per questo, quasi da soli, chiediamo che i calendari si facciano nei tempi dovuti, si affrontino con un dialogo aperto le contestazioni, ci siano i tempi tecnici per difendersi in sede giurisdizionale, se necessario, senza arrivare alla tragedia della sospensiva la sera prima della caccia, alla faccia delle diffide ambientaliste e delle nostre controdiffide.
Questo non significa certo difendere le posizioni anticaccia, ma porre le basi per dare all’attività venatoria una prospettiva che vada oltre la battaglia del calendario anno per anno.
La Federcaccia delle Marche ha avviato una campagna di attacco, documentabile, rispetto a questa nostra posizione, che dura da giorni e che è stata ripresa anche in incontri istituzionali in sede regionale, quindi non ci sono vittime in questa vicenda.
Se poi è un problema ricordare che rapporti costanti, e in vari ambiti, con il mondo ambientalista e con ISPRA ce li hanno anche Federcaccia e tutte le associazioni venatorie, non solo ARCI, e che, sono necessari per difendere e fare crescere la nostra passione, non intendiamo scusarci con nessuno, perché è la verità. La differenza è che noi non ce ne vergogniamo, perché siamo orgogliosi di essere cacciatori e non rifiutiamo il confronto con nessuno.
Tranquillizziamo tutti, non siamo fotografi, ma con i fotografi, se serve, vogliamo parlare e portare avanti le nostre ragioni; a volte una bella foto o una buona iniziativa fanno più bene alla caccia di tante fucilate.
Tutti i giorni siamo impegnati a migliorare il rapporto e la percezione del resto della società verso la caccia, per recuperare rispetto e prestigio sociale, spesso insieme alle altre Associazioni venatorie. Pensiamo di farlo a fucilate?
Ci spiace, inoltre, per la battuta rispetto al tema del pacifismo: non è il fatto che i cacciatori usino la doppietta che li rende guerrafondai. Al contrario, una riflessione franca sul tipo di rapporto tra associazioni venatorie e mondo delle armi, nel futuro, pensiamo si possa sempre aprire senza offendere nessuno.
Rispetto alla necessità di informare meglio l’Amico Presidente Regionale delle Marche, bisogna dire che il problema è quello contrario. Gabriele membro della Presidenza Nazionale di ARCI CACCIA è informatissimo, per questo non accettiamo, né lui né io, gli attacchi di Federcaccia Marche che da anni occupano ogni sede, perfino le pagine a pagamento dei giornali.
Ma nella replica degli amici di Federcaccia, è centrale una parola magica: “tesserati”. Perché a volte abbiamo l’impressione che nel rapporto con Arci a quelli si punti, più che alle idee, e questa situazione ne è un esempio.
A questo scopo ribadiamo che, per noi, la correttezza e la trasparenza nei rapporti con le altre Associazioni sono principi fondamentali, che dovrebbero essere al centro di ogni prospettiva unitaria. Per questo, l’aver appreso solo ieri, in maniera fortuita, nel corso di una trasmissione televisiva, che i Presidenti di Federcaccia e Liberaccia, hanno incontrato in audizione il Ministro Cingolani come componenti della Cabina di Regia, ci ha lasciato di stucco. In attesa di conoscere motivazioni e contenuti, possiamo solo dire che in questa iniziativa non troviamo né correttezza né trasparenza.
Chiudiamo dicendo che, a breve, formalizzeremo alla Cabina di Regia un documento che ha l’obiettivo di rafforzare l’unità del mondo venatorio nei contenuti e nell’ organizzazione. In quella discussione, che ci auguriamo possa essere pubblica e tra i cacciatori, siamo consapevoli che il ruolo di Federcaccia sarà fondamentale. Si chiariranno, non ho dubbi, tante cose e, da inguaribili ottimisti, siamo sicuro che riusciremo a crescere insieme.
Christian Maffei Gabriele Sperandio
Presidente Nazionale Arci Caccia Presidente Regionale Arci Caccia Marche