“Una montagna di carte! Ricorda un po’ il titolo di una famosa serie tv spagnola, ma in realtà è l’ammontare di burocrazia sotto cui devono perire i cittadini che intendono sottrarre i propri fondi dall’attività venatoria”. A dichiararlo la Consigliera veneta di Europa Verde Cristina Guarda in merito alla delibera di Giunta n. 226 approvata la scorsa settimana.
Secondo la consigliera "l’esecutivo stabilisce che un cittadino, per poter escludere l’1% della sua proprietà dalle incursioni dei cacciatori, dovrà munirsi di SPID e compilare il form reperibile sul sito di AVEPA, ma solo se già titolare di un fascicolo aziendale presso l’agenzia regionale; altrimenti, munito di marche da bollo e di relazione redatta da un tecnico, dovrà rivolgersi a un Centro Autorizzato di Assistenza Agricola. Va ricordato che i cittadini hanno atteso l’opportunità di sottrarsi alle scorrerie di chi caccia per ben 15 anni, duranti i quali l’attuale maggioranza ha saputo partorire una procedura che sembra voler semplicemente scoraggiare i cittadini”.
“Ritengo ridicolo, inaccettabile e irrispettoso questo atteggiamento da parte chi è chiamato a tutelare gli interessi dei Veneti. Per questo - conclude Guarda - coinvolgendo il collega Andrea Zanoni, ho presentato un’interrogazione in Consiglio per chiedere all’Assessore regionale alla caccia e pesca se non ritenga tutto questo un inutile aggravio, visti anche i costi previsti dalla procedura, e se non ritenga di dover porre rimedio andando incontro ai cittadini già afflitti da molte difficoltà in questo periodo. Pensavamo fosse il Veneto del fare, non quello del non lasciar fare”.
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