Su ricorso presentato dall’Associazione Vittime della Caccia, il Tar della Campania ha annullato la delibera regionale sul calendario venatorio 2021\22, limitatamente alla parte in cui autorizza la caccia alla pavoncella dal 2 ottobre 2021 sino al 20 gennaio 2022.
La sentenza, pubblicata martedì 26 aprile, ha condannato la Regione Campania e gli interventori ad opponendum (associazioni venatorie) alla rifusione delle spese di lite in favore della ricorrente associazione, liquidate nella misura di euro 1500 a carico della Regione ed Euro 1500 a carico solidalmente delle tre associazioni interventrici ad opponendum (Enalcaccia, Arcicaccia e Federcaccia).
Il Tar osserva che “anche al più approfondito esame di merito, non può ritenersi l’effettiva idoneità del Piano denominato International Multi-Species Action Plan for the Conservation of Breeding Waders in Wet Grassland Habitats in Europe 2018 - 2028, valorizzato dalla difesa regionale a fungere quale piano di gestione idoneo a soddisfare quanto richiesto a livello comunitario per consentire il prelievo di tale specie senza che ne derivi un vulnus non tollerabile, consistendo lo stesso sostanzialmente in un tetto massimo alla cacciabilità della specie , senza alcuna misura strutturale, tenuto altresì conto della episodicità dei previsti controlli sul carniere del cacciatore singolo”.
Secondo i giudici, “in assenza delle necessarie previe azioni in via amministrativa, quali la predisposizione di un valido piano di gestione idoneo a salvaguardare la pavoncella, risulta censurabile l’avvenuto inserimento della stessa tra le specie cacciabili.
D’altronde - continua la sentenza - , anche la giurisprudenza che la Regione richiama nella relazione istruttoria a base del proprio assunto (ossia T.A.R. Marche n. 451 del 2021) è stata superata da più recenti prese di posizione del medesimo Tribunale che, in buona sostanza, si è posta in conformità alle conclusioni da ultimo rassegnate (T.A.R. Marche, Sez. I, 31.1.2022 n. 75)".
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