La scorsa settimana si è svolta una prima riunione sul calendario venatorio delle Marche. La proposta che sarà inoltrata ad Ispra per il previsto parere, scrive Arci Caccia in una nota, non si discosta troppo dal calendario dello scorso anno. A seguito del parere Ispra, continua Arci Marche, si farà una nuova riunione per determinare la deliberazione definitiva. Arcicaccia, prima dell’approvazione del documento definitivo, chiederà alla Regione che il calendario delle Marche sia miglior calendario possibile.
Sul Calendario venatorio dell'Emilia Romagna, presentato già in forma di bozza, Christian Maffei, Presidente Nazionale Arci Caccia e Presidente Regionale dell’Emilia Romagna hanno scritto la seguente lettera all’Assessore Regionale Mammi chiedendo un calendario certo, al riparo dai ricorsi, ma più conforme alle aspettative e alle richieste dei cacciatori:
In riferimento alla proposta di calendario venatorio regionale circolata e in via di definitiva approvazione, ci preme sottolineare quanto segue: ARCICACCIA EMILIA-ROMAGNA condivide l’impostazione generale del calendario, creare le condizioni per resistere ai prevedibili ricorsi, valutare attentamente il parere di ISPRA e adeguare gli strumenti che governano la caccia alla sempre crescente complessità dei problemi in campo è fondamentale.
Lo è per chi come noi, vuole avere una stagione venatoria serena e senza interruzioni forzate, magari nei periodi centrali della stagione.
Evidenziamo inoltre che per la prima volta nella storia della politica venatoria, grazie al piano nazionale della tortora siamo riusciti a recuperare una specie che lo scorso anno era uscita di fatto dall’elenco delle specie cacciabili, un’inversione di tendenza che dobbiamo leggere positivamente, imparando a gestire i piani di conservazione delle specie a rischio come uno strumento di gestione utile anche all’ attività venatoria e non come un nemico.
Rileviamo invece che alcune scelte di limitazione delle date di prelievo ci paiono eccessive e anche impegnandoci non ne abbiamo colto le motivazioni, nemmeno perseguendo una linea di rigore e prudenza; e le andiamo ad elencare:
• l’anticipo della chiusura del Germano reale dal 30/01 al 19/01 pare non giustificabile visto l’ ottimo stato di salute della specie certificato da più parti
• l’anticipo della chiusura della Cesena dal 30/1 al 19/01 pare eccessivamente prudente e potrebbe essere rivalutata alla luce della sofisticata alchimia delle decadi di sovrapposizione
Quindi, rimarcando una valutazione positiva dell’ impianto generale del calendario e rammaricati in particolare per la chiusura della caccia alla pavoncella e al moriglione, che auspichiamo come successo per la tortora non diventi definitiva e perenne e per questo lavoreremo, chiediamo, in sede di definitiva approvazione di voler modificare, riportando la data di chiusura al 30 gennaio per le due situazioni che abbiamo segnalato che ci paiono francamente eccessivamente penalizzanti e non pienamente motivate.
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