Altri due casi di Peste suina Africana sono stati accertati al Parco dell'Insugherata a Roma. I rilievi sono stati fatti su 14 carcasse di cinghiale rinvenute all'interno dell'area. Secondo il Commissario Ferrari, stando ai dati epidemiologici finora raccolti, pare all'origine di questo focoloaio ci sia il problema rifiuti, sembra infatti che i cinghiali si siano infettati per via alimentare, tramite il cibo trovato vicino ai cassonetti. Anche se al vaglio ci sono tutte le ipotesi, questa sembra la più plausibile e sembra scartare la possibilità che l'infezione sia stata veicolata direttamente dall'uomo.
Secondo l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio "Da primi riscontri su analisi dei prelievi effettuati sui cinghiali emergono con alta probabilità altri due casi di positività su 16 campioni prelevati. I campioni verranno inviati all’Istituto zooprofilattico di Perugia per la definitiva conferma".
Ora la priorità è fermare la diffusione del contagio. Secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa bisogna intervenire al più presto sulla popolazione di cinghiali. "Ormai i nostri cinghiali li troviamo nei parchi, nelle ville, nei centri urbani. Serve un protocollo per ridurre sensibilmente la popolazione di ungulati" ha detto in queste ore. Intanto la Regione Lazio si è attivata per procedere agli abbattimenti selettivi. L'obiettivo è creare un'area di vuoto attorno alla zona infetta, per evitare che l'epidemia possa espandersi.
Purtroppo data la situazione fuori controllo nella capitale c'era da aspettarselo. Le innumerevoli segnalazioni, con tanto di filmati e allarmi diffusi anche per il rischio concreto di incidenti con i cittadini, a poco sono serviti. Abbiamo assistito per anni ad un inqualificabile rimpallo di responsabilità, ma sul lato pratico le catture e gli abbattimenti organizzati sono stati davvero esigui. Intanto proprio in queste ore, finalmente, a Roma è partita l'installazione di reti di contenimento dei cinghiali in alcune zone di Roma dove sono state più frequenti le incursioni degli animali.
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