È stato approvato questo pomeriggio in IV commissione attività produttive di Regione Lombardia il progetto di legge per la valorizzazione dei piatti tipici lombardi a base di selvaggina.
In merito è intervenuto il Consigliere regionale e vicecapogruppo della Lega Floriano Massardi, promotore della proposta di legge. “Sono molto soddisfatto dell’esito positivo di questo importante progetto che ha impegnato la Commissione nelle ultime settimane - dichiara Massardi. Come ormai noto, dal 2014 la normativa vigente vieta la vendita di parti di avifauna cacciabile per fini commerciali, ma non il consumo. Una stortura legislativa che mette a rischio una tradizione millenaria profondamente radicata, per quanto riguarda lo spiedo, nel territorio bresciano”.
“Bene quindi il passaggio di questa importante proposta di legge per tutelare il patrimonio gastronomico del nostro territorio. Per questo ringrazio i colleghi e gli uffici che hanno contribuito a migliorare il testo e ricordo - prosegue Massardi - che in tema venatorio la Corte costituzionale ha già dato più volte ragione a Regione Lombardia”.
“Progetto - conclude Massardi - che sta riscuotendo nel bresciano un interesse importante, ben 50 sindaci di ogni colore politico si sono mobilitati per venire in Aula martedì 24 giorno del voto. Intenzione che conferma, ancora una volta, la bontà del progetto per non perdere una tradizione secolare che ha contraddistinto la provincia di Brescia” conclude Massardi.
Commenta anche la consigliera Barbara Mazzali: “Oggi in commissione Agricoltura abbiamo approvato tre emendamenti, di cui uno a firma Massardi-Mazzali interamente sostitutivo al progetto di legge 112 “Valorizzazione della cultura e della tradizione lombarda dello spiedo bresciano e di altri preparati a base di selvaggina”.
Inoltre abbiamo fermato gli emendamenti del M5s che non entravano nel merito dei dettagli, ma intendevano interamente sopprimere il Pdl. Hanno cercato di azzerare il nostro lavoro ma hanno fallito, li abbiamo fermati.
I 5 Stelle, pensando di essere contro la caccia, dimostrano invece di essere contro le tradizioni del nostro territorio e le radici della nostra comunità bresciana e lombarda. Forse a loro è più congeniale la globalizzazione in cui tutto ha lo stesso gusto o in cui mangiare vermi e cavallette va di moda, ma noi restiamo ancorati ai nostri cibi, ai nostri vini e alle nostre specialità. I nostri piatti sono tramandati di generazione in generazione e sono una bandiera della qualità dei prodotti della Lombardia.
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