Si apprende dal quotidiano La Stampa di un bisticcio fra il presdidente dell'ATC Bi1 e il presidente locale della Libera caccia a proposito della nuova situazione disposta dalla regione Piemonte.
«Mi sono battuto come un leone per scongiurare che questo accadesse – spiega Guido Dellarovere, presidente dell'ambito Bi1 e del comparto Alpino –. E’ rimasto tutto come prima, a Biella non cambia niente. Probabilmente verremo fusi, non come adesso che abbiamo due bilanci, ma diventeremo un ente unico. La montagna vivrà con i soldi della pianura».
Scongiurati cioè nuovi accorpamenti per i distretti venatori. Cioè l'ambito territoriale Bi1 e del Comparto Alpino biellese continueranno a essere gestiti da un unico organo collegiale e da un solo presidente. Evitate quindi le «fusioni » della pianura, con Vercelli, o quelle più probabile della montagna con Torino o la Valsesia.
Non è d'accordo il presidente di Libera Caccia Mario Sbaraini, che contesta apertamente questa linea: «Biella è l'unico caso in Italia in cui la pianura e la montagna sono gestiti assieme. I territori sono molto disomogenei, hanno esigenze diverse: un unico organismo non può decidere per entrambi. A volte sono chiamato ad esprimermi su tematiche che non conosco e penso come me altri membri del comitato: questo non è corretto per il bene della caccia». «Mi chiedo poi - conclude Sbaraini - come mai questa linea adottata dal presidente Dellarovere non è mai stata riferita al comitato e si conosce solo a giochi fatti».