Dopo che la provincia di Trento in accordo con l'Associazione dei Cacciatori Trentini aveva autorizzato l'abbattimento di quasi duecento cervi in esubero dei circa duemila che popolano il parco dello Stelvio, non sono mancate le proteste degli ambientalisti che denunciavano l'ennesimo favore ai cacciatori.
Niente di tutto questo ha tenuto a precisare l'assessore all’Ambiente, Mario Tonina: “A differenza di quanto prevede la fattispecie dell’attività venatoria - ha dichiarato - i capi abbattuti restano, come previsto dalla norma, proprietà indisponibile dello Stato e il Parco provvederà alla loro vendita”.
Per questo il Parco prevede di formare e abilitare un sufficiente numero di persone, “ovviamente dotate di porto d’armi” specifica Tonina, che, previo esame, saranno autorizzate in qualità di Coadiuvanti alle attività di controllo numerico del cervo a effettuare gli abbattimenti. “In questo quadro generale – prosegue l’assessore Tonina – i Coadiuvanti forniranno il loro aiuto per la realizzazione del progetto senza che si prospetti alcun conflitto di interesse con i cacciatori che agiscono e pianificano solo ciò che riguarda la gestione venatoria all’esterno del Parco”.
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