A sostegno dell'appello di
Osvaldo Veneziano di pochi giorni fa al Ministro Scajola che chiedeva nuove misure fiscali per l'acquisto e la produzione di munizioni non inquinanti,
Ermete Realacci e Susanna Cenni (entrambi PD) hanno inviato un'interrogazione parlamentare al Ministero dell'Economia e a quello dell'Ambiente.
Ecco il testo dell'interrogazione:
"Premesso che l'Accordo al quale l'Italia ha aderito con la legge 6 febbraio 2006, n. 66, «Adesione della
Repubblica Italiana all'Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell'Africa - EURASIA, con Allegati e Tabelle, fatto a L'Aja il 15 agosto 1996», ha stabilito il divieto di utilizzare l'uso dei «pallini» di piombo nelle «zone umide» da parte dei titolari di concessione per l'attività venatoria; recentemente sono entrati in produzione surrogati del piombo e dell'acciaio nell'ambito della fabbricazione di cartucce ad uso venatorio e sportivo, con caratteristiche non inquinanti ma ad alto costo e a limitatissima diffusione; da più parti è auspicata la prevenzione dell'inquinamento da piombo anche al di fuori delle cosiddette «zone umide»; la nostra industria è considerata all'avanguardia, per innovazione tecnologica e tradizione, nella fabbricazione di prodotti e strumenti ad uso venatorio, ma occorre sostenere adeguatamente la conversione ecologica anche in tale campo -: se i Ministri interrogati intendano assumere iniziative volte ad incentivare la ricerca applicata a livello industriale, che ha già prodotto significativi esiti negli Stati Uniti, al fine di agevolare la produzione e quindi la diffusione dell'uso di munizioni da caccia ecocompatibili".