“L’approvazione del Calendario Venatorio della Lombardia nei tempi previsti della Legge Reg.26/93 è l’aspetto politico più rilevante, purtroppo come CPA dobbiamo fare alcuni rilievi di metodo e merito". Lo scrive in una nota il Presidente Cpa Lombardia Fortunato Busana.
"Il più rilevante - continua - è la mancanza di una vera concertazione, in quanto le Associazioni non sono state coinvolte nell’iter per il Calendario in maniera preventiva, per cui di fatto non hanno potuto incidere sul percorso e le scelte adottate dall’Assessorato, se non in modo marginale.Nel merito come CPA rileviamo ulteriori riduzioni e contenimenti riguardo specie cacciabili, periodi di prelievo,quindi limitanti dell’attività venatoria. Persino di fronte al costante e significativo calo dei praticanti la forma di caccia da appostamento per le Province di Bergamo e Brescia si concede una sola giornata aggiuntiva ai capannisti,pesantemente falcidiati dalla prima ondata del Covid 19 ,ciò francamente è incomprensibile. Come CPA ci chiediamo, andando avanti così,quale possa essere il futuro della caccia in Lombardia, soprattutto in riferimento alla mancata approvazione del Piano Faunistico e di uno Studio di incidenza palesemente anticaccia. Ora vedremo come si comporterà l’Assessorato in caso di impugnative al TAR da parte della sigle anticaccia e trarremo le nostre definitive conclusionii”.