Le scriventi Associazioni Venatorie Riconosciute (Federazione Italiana della Caccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, AnuuMigratoristi, Italcaccia) e CNCN – Comitato Nazionale Caccia e Natura, riunite nella Cabina di regia Unitaria del Mondo Venatorio, denunciano il ripetersi di episodi di aperta denigrazione e di colpevole disinformazione che, con crescente frequenza, si sono riscontrati in trasmissioni del Servizio Pubblico e che non appaiono tollerabili da parte della intera categoria dei cacciatori.
Tale denuncia si aggiunge a quelle, di medesimo contenuto, indirizzate alla RAI ormai quattro anni orsono e lo scorso anno.
Esempio ultimo di tali scorretti comportamenti è costituito dall’episodio verificatosi nella puntata della trasmissione “Sapiens” andata in onda su Rai3 il 12 giugno u.s., nella quale il conduttore Mario Tozzi ha esposto dati e stime relative al prelievo venatorio nel nostro Paese totalmente prive di riferimenti scientifici. Il conduttore si è inoltre avventurato in personali valutazioni sull’opportunità di una attività la cui pratica è disciplinata da leggi nazionali, portando a sostegno della propria tesi argomentazioni non rispondenti al vero, suggestive e strumentali, evidentemente con l’intento di suscitare discredito e discriminazione, senza possibilità di contraddittorio alcuno, verso una categoria di cittadini.
Teniamo a ricordare inoltre il grave danno di immagine che è derivato nel recente passato al mondo venatorio dalla sistematica disinformazione, strumentalmente di parte, contenuta nella trasmissione “Indovina chi viene dopo cena” andata in onda su RAI 3.
Non occorre richiamare ulteriori vicende per evidenziare che siffatto approccio alla materia non è consentito a un Servizio Pubblico che, per definizione, deve caratterizzarsi per l’obiettività ed il rigore dell’esame dei problemi e per la loro corretta rappresentazione e deve anche consentire in contemporanea una interlocuzione di tutte le componenti interessate, tanto più se si tratta di argomenti complessi e con molteplici implicazioni, sia morali che economiche.
Si ritiene pertanto necessario ritornare sull’argomento dato il perpetuarsi di atteggiamenti denigratori del mondo venatorio e considerando che trasmissioni come quelle segnalate fanno da sponda ad un integralismo animalista oggi di moda, del tutto avulso dalla realtà e sorretto solo da astratte motivazioni ideologiche e vengono perciò pure ad alterare la “par condicio” che più che mai il Servizio Pubblico della RAI è tenuto istituzionalmente ad osservare e garantire.
Si chiede pertanto di attuare una comunicazione riparatrice e di intervenire fermamente e tempestivamente per richiamare gli operatori del settore al rigoroso rispetto del codice etico a cui rispondono e per evitare il ripetersi dei casi segnalati, che potrebbero costringere le scriventi Associazioni a perseguire responsabilità omissive o commissive nelle competenti sedi; si chiede altresì di dare adeguato spazio nella programmazione anche alla rappresentazione delle posizioni e del punto di vista del mondo venatorio al fine di eliminare il grave danno prodotto o il ripetersi dello stesso.
Confidando che quanto rappresentato sia preso in attenta doverosa considerazione, si resta in attesa di puntuale, tempestivo riscontro e di conoscere le iniziative che verranno assunte al riguardo.
La presente contestazione è inviata, per le valutazioni e gli interventi di competenza, anche alla Commissione di Vigilanza sulla RAI-TV.
(Cabina di Regia Unitaria del mondo venatorio: Federazione Italiana della Caccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, AnuuMigratoristi, Italcaccia e Comitato Nazionale Caccia e Natura)
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