Si apprende dal Corriere di Rieti che è attesa in queste ore una delegazione di commissari dell’Unione europea composta da specialisti veterinari per confrontarsi con i colleghi veterinari della Asl di Rieti sui dati raccolti nel monitoraggio della peste suina sul territorio.
Il quotidiano riferisce anche che dal 26 maggio le squadre impegnate nella ricerca di carcasse in un’area di oltre 40 km battuta metro dopo metro non ha portato ad altri ritrovamenti dopo l'unico caso già esaminato.
A perlustrare l'area (zona rossa a causa di quell'unico esemplare infetto) sono stati una trentina i cacciatori. Il loro impegno, scrive il Corriere di Rieti, ha permesso di consegnare ai commissari europei una relazione che possa essere la più esasutiva possibile e soprattutto fornita di dati definitivi.
Tutto questo mentre si attende da parte della Regione Lazio la data ufficiale per l’avvio degli abbattimenti selettivi di cinghiali dopo l’approvazione del piano regionale sul quale potrebbe pendere il ricorso da parte dell’Oipa, associazione di protezione animali, che ha annunciato di voler ricorrere al Tar del Lazio contro l’ordinanza regionale. Forse è anche per questo che la data ufficiale tarda ad arrivare per buona pace dei cacciatori di selezione abilitati dall’Atc Rieti 1 in attesa di entrare in azione.