La Confederazione Italiana degli Agricoltori (CIA), pochi giorni dopo le audizioni alla Camera, ribadisce la grave situazione in cui versa la categoria per i danni causati dalla fauna selvatica: “siamo nell'ordine di miliardi di euro l'anno” dicono i rappresentanti di Cia.
Secondo cui la riforma della 157 non è una soluzione perchè non lo sarebbe la dilatazione dei calendari venatori per le specie problematiche.
La soluzione passa invece, secondo gli agricoltori, per il mantenimento degli ambienti naturali e per una gestione delle specie problematiche staccata dall'attività venatoria, ossia gestita attraverso controlli faunistici e attività straordinarie di contenimento numerico insieme all'imposizione del divieto di immissione di specie come il cinghiale su tutto il territorio nazionale.
Per questo Cia ipotizza una proposta di legge che comprenda la riforma del sistema di risarcimento dei danni, le attività preventive di conservazione dell'ambiente e le azioni ordinarie e straordinarie tese al contenimento delle specie dannose.
Infine, secondo la Cia, laddove è necessario, le autorizzazioni dei piani di abbattimento vanno decise anche in collaborazione con i proprietari e i conduttori di fondi.