Sono Alleanza Verdi–Sinistra, Movimento 5 Stelle, Unione Popolare, Italexit e Italia Sovrana e Popolare i partiti che hanno sottoscritto le proposte per la prossima legislatura delle principali associazioni animaliste italiane (Animal Equality Italia, Animalisti Italiani, Animal Law Italia, CiWF Italia, ENPA, Essere Animali, Humane Society International/Europe, LAC, LAV, LEIDAA, LNDC Animal Protection, OIPA e Save the Dogs and Other Animals) contenute nel manifesto “Anche gli animali votano”, elaborato come programma destinato a partiti, candidati premier e candidati al Parlamento.
Questi cinque partiti, sottolineano in un comunicato le sigle animaliste, hanno scelto di aderire a tutte le 6 macro-aree di intervento individuate nel manifesto, facendo proprie tutte le richieste, incluse tematiche potenzialmente divisive quali il superamento della sperimentazione animale, una moratoria sull’apertura di nuovi allevamenti intensivi, la realizzazione di un programma di riduzione degli animali allevati e ancora il divieto dell’utilizzo degli animali in circhi, spettacoli viaggianti, feste e sagre tradizionali.
Continua l’analisi dei programmi dei vari partiti: “Nessun riferimento alla salvaguardia e benessere degli animali è stato inserito invece nei programmi di Azione-Italia Viva Calenda, Italia Sovrana e Popolare e di Alternativa per L’Italia-No Green Pass. Nel programma di Governo del centrodestra a fronte del positivo impegno alla tutela della biodiversità e all’educazione ambientale è stato inserito in negativo l’obiettivo di “contrastare la proliferazione degli animali selvatici”, vale a dire aumentare periodi e territori aperti alla caccia, mentre qualche punto sulla tutela dei domestici risulta nei programmi dei singoli partiti, Forza Italia, Lega e Fratelli D’Italia. Anche il Pd inserisce un punto sulla tutela del benessere animale, mentre Impegno Civico Di Maio indica, come la maggioranza degli altri partiti, la necessità di istituire la figura del Garante nazionale; si parla di benessere animale in un capitolo del programma di +Europa con Emma Bonino. Manca nella maggior parte dei programmi la volontà di avviare le azioni necessarie per abbandonare il sistema intensivo di allevamento, così deleterio per animali e ambiente.
Per quanto riguarda gli animali domestici, il dibattito e gli impegni presi toccano in forma diversa più partiti, ad esempio Fratelli D’Italia propone di “inasprire le pene per i reati contro gli animali, fermare la tratta illegale di cuccioli proveniente dall’Est Europa”, mentre Lega, Pd e Italexit sostengono tra gli altri temi “l’abbassamento dell’Iva sulle prestazioni veterinarie; contrasto al randagismo e ai maltrattamenti”.
Quando si parla di animali selvatici vi è invece una netta demarcazione nelle posizioni dei diversi partiti: la coalizione di centrodestra sottolinea “la necessità di salvaguardare la biodiversità, anche attraverso l’istituzione di riserve naturali e la promozione dell’educazione ambientale e al rispetto della fauna e della flora” ma tanto il programma comune quanto quello dei singoli partiti prevede “interventi di contrasto al fenomeno della proliferazione della fauna selvatica”, ovvero interventi per aumentare la caccia come previsto anche da Azione-Italia Viva. L’impegno sull’abolizione della caccia arriva da Alleanza Verdi – Sinistra, Movimento 5 Stelle, Unione Popolare, Italexit e Italia Sovrana e Popolare”.
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