Il
Rapporto sulla raccolta dei dati di Beccacciai d'Italia attraverso il progetto
Beccaccia On line, come abbiamo in parte già visto, rappresenta uno strumento utile alla conservazione della specie grazie all'aiuto che questi dati possono fornirci a tracciare un identikit delle beccacce che frequenta le nostre regioni. Un elemento utile soprattutto se rapportato alla zona del prelievo, all'età e al sesso del soggetto,
è il peso della beccaccia prelevata.
Queste informazioni ci spiegano per esempio da dove provengono i flussi migratori italiani e in quali condizioni giungono fino a qui. Le medie di peso ci indicano che le beccacce più floride sono quelle prelevate nell'Italia Nord Occidentale (322,9 grammi), a seguire in questa classifica del peso troviamo l'Italia centrale (319,9 g), quella insulare (299,5 g), meridionale (295,2 g), Nord Orientale (291,7 g).
“Le differenze di peso fra i settori occidentali e orientali – si legge nel rapporto di Beccacciai d'Italia – ci fanno propendere a considerare la penisola italica quale area di ricezione di due differenti flussi migratori: quello di origine nord-occidentale che muove le cosiddette “beccacce francesi” che scendendo lungo il Piemonte la Corsica la Liguria la Maremma e la Sardegna (confermato dalla nuova mappatura dei siti di riproduzione francesi dell’Alta Savoia e del Jura, nonché da beccacce inanellate prelevate nell’alto-modenese di provenienza Francia), non perdono troppo di peso in quanto le distanze sono relativamente brevi.
Quello di origine nord-orientale, sull’asse Russia-Bielorussia-Ungheria-Croazia che muove lungo la dorsale appenninica e costiera adriatica fino alla Puglia sottoposto a lunga distanza, nonché a più forti stress climatici e, purtroppo, a stress da prelievo che comincia dai primi di agosto sui siti di riproduzione russi”.