In Calabria è stato approvato un Piano per il controllo del cinghiale, con riferimento alla possibile diffusione della peste suina africana. Tenuto conto del riconosciuto ruolo epidemiologico dei cinghiali nella propagazione della malattia, la Regione ha programmato una serie di misure tese a consentire la gestione dei cinghiali.
Il Piano in questione, di durata quinquennale, si applica su tutto il territorio regionale (compresi i Parchi nazionali e regionali, Riserve regionali, foreste regionali, territori a caccia programmata, oasi di protezione, istituti faunistici quali AA.TT.VV. nonché AA.FF.VV., aree urbane e periurbane) ed integra i Piani di controllo e prelievo selettivo redatti da vari enti della Regione Calabria (Parchi nazionali e regionali) e Dipartimento Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione.
Nello specifico, il dca adottato prevede l’abbattimento dell’80% dei capi indicati nel Piano, in numero di 82.000 unità, ai fini di un progressivo depopolamento degli ungulati. Inoltre, si demanda ai selettori ed ai cacciatori il monitoraggio delle attività, con invito agli stessi a voler segnalare ai competenti servizi veterinari il rinvenimento di ogni cinghiale morto (anche a seguito di incidente stradale) o carcassa parzialmente predata, ovvero di cinghiale abbattuto che mostrava ante mortem comportamenti anomali di qualsiasi tipo.