“Apprezziamo l’iniziativa dell’assessore di regione Lombardia Fabio Rolfi che, come sempre, dimostra attenzione e sensibilità alle tematiche agricole con azioni concrete, che in questo caso aiutano il contenimento della fauna selvatica che sta proliferando in maniera eccessiva causando gravi danni alle imprese agricole”.
Questo, in sintesi, il pensiero di Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia a commento dell’iniziativa dell’assessore Fabio Rolfi volta a riqualificare i centri di lavorazione della selvaggina e i centri di sosta della fauna selvatica abbattuta. Lo stanziamento di 380 mila euro da parte di Regione Lombardia permette, da una parte contenere il problema della eccessiva proliferazione di fauna selvatica che sta creando enormi danni al comparto agricolo e dall’altra ottenere risorse per ristorare i danni provocati alle aziende.
Nello specifico – aggiunge Coldiretti Brescia – per ora si tratta di un finanziamento di 128.376,84 euro al comune di Tremosine per la realizzazione di un centro di sosta selvaggina presso l’ex caseificio di Voltino in Comune di Tremosine sul Garda e di 62.000 auro per il comune di Vezza d’Oglio per interventi di ristrutturazione per realizzazione centro di lavorazione selvaggina.
“Più volte abbiamo denunciato i pericoli della proliferazione e diffusione senza freni di questi ungulati – afferma Valter Giacomelli, presidente Coldiretti Brescia – che oltre a provocare danni nelle campagne e incidenti, rappresentano un pericoloso veicolo per la peste suina che rappresenta una grave minaccia per i nostri allevamenti. Il rischio dell’espandersi del contagio dentro alle stalle costituirebbe un danno importante in provincia di Brescia dove sono allevati oltre 1,3 milioni di suini”.
I branchi di cinghiali – evidenzia Coldiretti – sono diventati il principale vettore della peste suina e mettono a rischio un settore di punta dell’agroalimentare Made in Italy che garantisce lavoro a circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato da 20 miliardi di euro. L’invasione dei cinghiali viene considerata una vera e propria emergenza tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali.
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