A seguito della pubblicazione della delibera 1184 del 24/10/22 riguardante il nuovo regolamento di attuazione della Legge regionale sulla caccia, la Confederazione Cacciatori Toscani ne evidenzia i principali aspetti rilevanti.
"a) – una maggiore autonomia degli AA.TT.CC sull’articolazione del bilancio e sulle risorse
destinate ad investimenti organizzativi e faunistico gestionali;
b) – regole ed indirizzi per le immissioni di fauna selvatica;
c) – istituzione di una Commissione di Verifica e Controllo sui risultati e obiettivi gestionali
raggiunti per gli Istituti Faunistici Pubblici e Privati;
d) – Regole sullo svolgimento sulla Caccia al Cinghiale in Braccata e riduzione del numero
minimo di partecipanti iscritti alla squadra;
e) – inanellamento dei richiami Vivi e Appostamenti Fissi;
f) – organizzazione del prelievo degli Ungulati nel territorio a Caccia Programmata, A.F.V. e A.A.V..
g) – organizzazione della Caccia di Selezione a Cervidi Bovidi e Cinghiale;
h) – organizzazione dei Corsi di Abilitazione e Commissione di Esame.
Si tratta di punti importanti per lo svolgimento dell’attività venatoria e per la gestione del territorio ai fini faunistico ambientali. Il nuovo regolamento è anche il frutto di un confronto costruttivo con l’assessorato e gli uffici competenti.
Non possiamo fare a meno tuttavia di rilevare il forte ritardo con il quale si è giunti a questa approvazione.
Un ritardo che rischia di generare ulteriori effetti negativi su alcune disposizioni urgenti quanto attese che risulteranno operative solo a partire dal prossimo 1 febbraio 2023 e dunque con la futura stagione venatoria.
Ci riferiamo in particolare alla regolamentazione della caccia in braccata al cinghiale e alla
riduzione del numero minimo dei partecipanti alla battuta o ad altre parti del regolamento che avrebbero potuto essere derogate e rese immediatamente esecutive alla data di approvazione.
Anche sulla gestione degli Istituti Privati (composizione della Commissione di verifica e controllo, ruolo e competenze sugli obiettivi raggiunti etc) e sulla gestione degli ungulati nelle AAVV, rileviamo alcuni limiti rispetto alle proposte da noi avanzate puntualmente nei tavoli di confronto.
Con questo atto si conclude una lunga fase di riforma del quadro normativo regionale sull’attività venatoria.
Il prossimo obiettivo rimane oggi l’approvazione del nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale".