Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero della Salute il 23 novembre scorso, è stato sancito l'avvio ufficiale della sperimentazione di metodi contraccettivi per contenere il numero della fauna selvatica in Italia.
Si tratta niente di meno che del famoso GonaCon, il controverso farmaco contraccettivo che dovrebbe essere somministrato ai cinghiali e probabilmente altre specie in sovrannumero. La trovata, nonostante non ci siano evidenze scientifiche valide a supporto di questo metodo, si deve all'approvazione di due emendamenti voluti dagli animalisti durante la discussione della legge di bilancio a fine 2021, con il quale sono stati stanziati in tutto ben 500 mila euro per sperimentare questi cosiddetti metodi incruenti, che ricordiamo, non sono attualmente stati autorizzati in nessun altro paese europeo.
Il contraccettivo, sviluppato dal Willife services del dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, è finora stato utilizzato come contraccettivo per cavalli, asini selvatici e cervi dalla coda bianca in forma iniettabile. Il farmaco non risulta ancora autorizzato e potrebbe esserlo a seguito di questa fase, tramite progetti presentati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana e dall’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno.
Lo scopo, si legge, è addirittura gestionale. Si mira infatti a “contrastare e prevenire con efficacia la proliferazione di alcune specie di fauna, per prevenire eventuali danni economici e in caso di accertati squilibri ecologici”.
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