Durante un'audizione in Commissione Agricoltura dello scorso 29 novembre sulle linee programmatiche del Ministero, Francesco Lollobrigida, come annunciato negli scorsi giorni, ha formalizzato l'impegno del Governo verso la modifica della legge 157/92 per rispondere alla problematica della proliferazione della fauna, ungulati in primis.
"Il tema - ha detto - è stato oggetto di diversi ordini del giorno al Senato e alla Camera, rispettivamente incentrati sui grandi carnivori e sugli ungulati. Su queste delicate problematiche ci muoveremo tenendo conto delle indicazioni ricevute dai due rami del Parlamento.
La criticità maggiore - si legge nel suo intervento - riguarda gli ungulati, il cui numero, in costante aumento, provoca ripetuti episodi di danneggiamento delle colture e delle infrastrutture agricole, accompagnati da gravi problematiche di ordine sanitario negli allevamenti a causa della diffusione della Peste Suina Africana (PSA), oltre che rischi per l'incolumità pubblica.
La presenza di animali selvatici infetti può comportare addirittura l'adozione di drastiche misure, come l'abbattimento dei suini presenti nel raggio di diversi chilometri, con rilevante pregiudizio per la filiera agroalimentare e per l'occupazione in un settore strategico del Made in Italy.
In collaborazione con ISPRA, il Ministero della Salute ed il Ministero dell'Ambiente, intendiamo intervenire anche secondo quanto previsto dall'UE nella Direttiva Habitat, per l'aggiornamento della normativa nazionale, la legge n. 157 del 1992 (che nella sua attuale versione demanda ancora al corpo delle guardie provinciali ormai disciolto, gli abbattimenti).
Riteniamo che sia necessario introdurre una semplificazione delle procedure per l'adozione dei piani di contenimento approvati dalle Regioni e sostenere la ricostituzione del Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale, organo soppresso da oltre dieci anni, già con un collegato alla legge di bilancio".
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