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Legge Bilancio su fauna selvatica. Le reazioni delle Regioni


lunedì 26 dicembre 2022
    
 
REGIONE ABRUZZO

"Finalmente all'interno della Legge di bilancio c'è una norma che mette in condizione anche le Regioni di intervenire contro i danni della fauna selvatica. La norma, fortemente voluta dal ministro Lollobrigida, è tesa a contrastare la proliferazione indiscriminata e dannosa della fauna selvatica, a partire dai cinghiali, rendendo possibile poter intervenire con decisione e con la speranza di una minima efficacia". E' quanto dichiarato negli scorsi giorni da
l Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
 
"Si tratta sicuramente di un rafforzamento delle strategie di contrasto fino ad oggi troppo blande e, come i fatti dimostrano con la presenza dei cinghiali all'interno delle città metropolitane, assolutamente inefficaci - ha aggiunto - . Paghiamo ogni anno milioni di euro di danni agli agricoltori per i raccolti devastati e agli automobilisti per gli incidenti provocati dai cinghiali e dalla fauna selvatica in generale. Certo non possiamo risolvere il problema degli incidenti recintando decine di migliaia di chilometri di strade per impedirne l'attraversamento. Si tratta di una norma seria e coraggiosa e dispiace vedere che la maggior parte della comunicazione in merito è improntata a superficialità e a una rappresentazione grottesca della realtà: non si può raccontare e descrivere questa norma come se domani chiunque fosse autorizzato a girare con la doppietta in città o dentro i parchi nazionali e sparare indisturbato a cinghiali e quant'altro. La norma prevede passaggi seri e rigorosi sotto il controllo della Forestale, con l'autorizzazione di Ispra e dell'Istituto Superiore della Sanità e sulla base di una accertata necessità da parte delle Regioni e dei Comuni nel contenere o ridurre la popolazione di specie gli animali invasive e distruttive".

REGIONE CALABRIA

 “Le misure che il Governo si accinge ad introdurre in tema di contenimento degli ungulati vanno nella direzione auspicata dalle Regioni italiane e sono una prima risposta concreta nell’opera di contrasto del fenomeno dopo anni di tentennamenti”.

Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, commentando le iniziative normative che l’Esecutivo Meloni, su proposta del ministro Francesco Lollobrigida, si accinge ad adottare per arginare la diffusione dei cinghiali.

“La Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, coordinata dal collega Federico Caner – ricorda Gallo – era intervenuta più volte negli ultimi due anni per sottolineare l’insostenibilità dell’attuale sistema di gestione della fauna selvatica ed in particolare degli ungulati, fenomeno che oggi rappresenta questione di ordine pubblico e sanitario, spesso causa di incidenti mortali lungo le strade e di proliferazione di malattie, oltre che di devastazione dei campi e dei raccolti. Per questo nel recente passato – aggiunge l’esponente della Giunta - abbiamo più volte sollecitato i ministeri dell’agricoltura e dell’ambiente ad avviare, sul piano normativo, un’azione di contenimento della fauna selvatica, ed in particolare del cinghiale, e quindi una riforma del sistema di vigilanza. I tanti impegni assunti dai ministri del tempo non si sono però mai tradotti in realtà. Adesso, finalmente, si assiste ad una svolta”.

“Nel prosieguo del cammino intrapreso sarà necessario lavorare al rafforzamento del prelievo di contenimento degli ungulati con fondi adeguati, prevedendo anche assicurazioni per l’incidentalità stradale da fauna selvatica, così degli indennizzi adeguati per i danni provocati all’agricoltura. Al tempo stesso – sottolinea infine l’assessore Gallo -, occorreranno un riordino complessivo delle competenze in materia faunistico venatoria ed un potenziamento della vigilanza venatoria. Intanto non si può che salutare con favore il primo passo di un cammino che va nella direzione indicata dalle Regioni, dalle organizzazioni di categoria, dalle imprese e dai cittadini”.

REGIONE VENETO

“Non si tratta di attività venatoria indiscriminata, ma di permettere abbattimenti selettivi per dare una risposta efficace al problema cinghiali che ha investito anche parchi e aree urbane generando gravi problemi di sicurezza. I cinghiali nei centri urbani sono un pericolo per cittadini e automobilisti e in questo senso va l’intervento del Governo, un intervento del resto che come Regioni nell’ambito della Conferenza delle Regioni chiedevamo con forza”. Così l’assessore regionale alla Caccia e al Territorio Cristiano Corazzari interviene commentando l’approvazione in commissione bilancio alla Camera dell’emendamento alla manovra economica che consente di contenere e abbattere ungulati anche in aree protette e in città per motivi di sicurezza stradale.

“Non è un via libero indiscriminato alla caccia, è un’attività controllata, selettiva ed è la risposta che le Regioni chiedevano rispetto a un grave problema di sicurezza legato anche al diffondersi della peste suina – aggiunge Corazzari – Come Regione del Veneto siamo intervenuti con l’approvazione di un piano di controllo regionale ma non basta, e ricordiamo tutti i titoli di stampa che raccontavano dei cinghiali a ridosso delle nostre città. In più ogni anno abbiamo 200 segnalazioni per danni dovuti al solo cinghiale per una cifra totale di oltre 400 mila euro, l’equivalente di un terzo del totale dei danni da fauna periziati”.

 

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